Archivi del mese: gennaio 2020

Tuna el-Gebel, scoperte altre 16 tombe di sommi sacerdoti di Thot

Un mese particolarmente parco di notizie si chiude con la prima conferenza stampa del neo-accorpato Ministero del Turismo e delle Antichità, durante la quale il ministro Khaled el-Enany e il segretario generale dello SCA Mostafa Waziry hanno annunciato la scoperta di più di 16 tombe di Periodo Tardo a Tuna el-Gebel.

L’area, situata nel governatorato di El-Minya, in Medio Egitto, è ormai protagonista da tre anni di ritrovamenti simili (2017, 2018, 2019) della missione egiziana che aveva già individuato altre sepolture in questa necropoli dedicata alle famiglie dei sacerdoti di Thot vissuti dalla XXVI dinastia (672-525 a.C.) in poi.

Questa volta sono stati scoperti diversi pozzi funerari in cui si trovavano 20 sarcofagi, di cui 5 in calcare (come quello in foto in alto) e altri in legno, accompagnati da oltre 10.000 ushabti in faience, 700 amuleti in faience, oro e pietre semi-preziose, 8 set completi di vasi canopi (7 in alabastro e uno in calcare dipinto), maschere e attrezzi in legno e centinaia di vasi in ceramica

 

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Source: dailynewssegypt.com

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Source: youm7.com

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Source: youm7.com

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Source: youm7.com

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Source: youm7.com

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Sinai meridionale, documentata grotta con pitture rupestri di 12.000 anni

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Source: Ministry of Tourism and Antiquities

È terminata la documentazione delle pitture rupestri di una grotta del Sinai meridionale, 60 km a sud-est di Serabit el-Khadim (uno dei siti archeologici più noti della penisola, soprattutto per le sue miniere di turchese) e 30 km a nord dal monastero di Santa Caterina. Il luogo era stato segnalato lo scorso anno da un escursionista che lo aveva scoperto per caso, ma la presenza di ossa di animali e rifiuti vari conferma una frequentazione continua dei beduini del deserto.

Le pareti e il soffitto di arenaria dell’antro – profondo 5 metri, largo 22 e alto 3,5 – sono completamente ricoperti da disegni in ocra rossa, alcuni dei quali vecchi di 12.000 anni. Secondo Hisham Hussein, direttore generale delle Antichità del Sinai del Nord e capo della missione che ha realizzato lo studio, le pitture possono essere divise in tre gruppi: il più antico, posto nella parte più interna della grotta, risalirebbe a un periodo compreso tra il 10.000 e il 5.500 a.C. e comprende impronte di mani e figure di quadrupedi come asini o muli; il secondo è collocabile nell’Età del Rame (4.400-3200 a.C. circa) e presenta scene con donne stilizzate e animali; l’ultimo, il più recente, è successivo al periodo greco-romano per la presenza di figure di dromedari, precedentemente non diffusi in Egitto.

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Scoperta fortezza di epoca romana nel Sinai settentrionale

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Source: Ministy of Tourism and Antiquities

A Tell el-Saqr, località nei pressi di Port Said nel Sinai settentrionale, è stata scoperta per caso una fortezza risalente al periodo romano. L’area, infatti, posta a pochi chilometri sia dalla costa del Mediterraneo che dal Canale di Suez, è molto importante per il commercio e la produzione industriale dell’Egitto e per questo è interessata da diversi interventi infrastrutturali; proprio durante la realizzazione di una strada è stato individuato il sito.

Nonostante la casualità del ritrovamento, la zona è già nota per la presenza di diverse strutture difensive che servivano a proteggere il confine orientale lungo la cosiddetta “Via di Horus” (per approfondire, consiglio l’articolo di Alberto Pollastrini). Questa volta, però, grazie alla datazione fornita da ceramica e mattoni cotti, la fortezza sembrerebbe risalire al periodo romano.

Al momento sono stati messi in luce diversi muri con una torre circolare nell’angolo sud-occidentale e due torri a forma di U sul lato est. L’edificio è stato poi trasformato in epoca bizantina e islamica in stazione idrica con la costruzione di serbatoi rivestiti in malta isolante. L’approvvigionamento dell’acqua era infatti vitale per le carovane di passaggio nella zona dopo l’insabbiamento del ramo pelusiaco del Nilo.

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Le prime scoperte dell’anno… scavando fogne

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Source: Ministry of Tourism and Antiquities

81559855_2768280393217593_6949737850682212352_nIl 2020 inizia scavando fogne… e trovando blocchi iscritti.

Nell’arco di 24 ore, sono stati annunciati due ritrovamenti effettuati fortuitamente con le stesse modalità in Medio Egitto e nel Delta.

Oggi il ministro El-Enany ha comunicato che nel villaggio di Kom Ashkaw (provincia di Sohag), dove lo scorso settembre, durante i lavori di sistemazione della rete fognaria del villaggio, erano emersi muri relativi a un tempio o una cappella di Tolomeo IV (222-204 a.C.), gli archeologi egiziani hanno scoperto cinque blocchi in calcare coperti da scene religiose e testi geroglifici.

Questa volta, però, la lettura dei cartigli ha portato a una datazione più antica con il prenome e il nome (foto a sinistra) dell’iniziatore della dinastia, Tolomeo I (305-282 a.C.). Il re è mostrato mentre porge offerte a Osiride – a cui probabilmente era consacrato il santuario – e ad altre divinità. In particolare, il blocco all’inizio dell’articolo mostra tre registri: quello superiore conserva solo i piedi; quello centrale con Tolomeo che offre impacchi di lino all’effigi di Osiride seduto in trono e di Nefti in piedi; quello inferiore in cui, oltre al testo religioso, si notano le corone di Osiride e Horus dietro di lui. Gli altri blocchi presentano scene simili (offerta di vestiti e collane) o decorazioni a facciata di palazzo.

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Source: Ministry of Tourism and Antiquities

Nel piccolo centro di Dandit (governatorato di Daqahliya), invece, sono stati ritrovati tre blocchi a una profondità di 4 metri, durante lo scavo di una fogna tra il villaggio e il cimitero locale. Mostafa Waziry, segretario generale del Supreme Council of Antiquities, ha ispezionato l’area ieri chiarendo che si tratta di due blocchi iscritti in alabastro (108 x 64 x 30, foto in alto; 80 x 64 x 24 cm) e uno anepigrafe in calcare (68 x 45 x 40 cm). Vista l’emergenza archeologica, i lavori sono stati bloccati ed è partita una missione del Ministero del Turismo e delle Antichità per approfondire la conoscenza del sito.

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