Ieri è stato lanciato sulla piattaforma discovery+ “Valley of the Kings: the Lost Tombs”, il tanto atteso documentario sugli scavi di Zahi Hawass nella Valle dei Re e in particolare nel ramo occidentale chiamato “Valle delle Scimmie”. Vi dico subito che non è disponibile, almeno per il momento, sul catalogo italiano di Discovery Channel e per vederlo ho dovuto usare una VPN e abbondarmi al servizio americano.
Inizialmente si era parlato di una docuserie prevista per i primi mesi del 2019, tanto che, già nell’agosto del 2018, era stato rilasciato il trailer ufficiale. Il prodotto che invece è stato pubblicato ieri, con un ritado di due anni, è uno speciale di quasi un’ora e mezza in cui si racconta la ricerca da parte di Hawass delle tombe perdute di alcuni familiari di Tutankhamon. Ma se in origine l’attenzione, come si vede nel primo trailer, era rivolta alla moglie Ankhesenamon, questa volta il focus è completamente incentrato sulla matrigna Nefertiti. D’altronde, fino a poco tempo fa il celebre archeologo egiziano asseriva con certezza che la tomba della regina amarniana non fosse da cercare a Luxor; al contrario, fin dalla scoperta di quattro depositi di fondazione nella Valle delle Scimmie era convinto di essere vicino all’ultima dimora di Ankhesenamon.
Ma tutto questo hype si è poi effettivamente concretizzato in scoperte inedite?
Purtroppo no. Il documentario non presenta niente che non si conoscesse già. Si raccontano infatti i risultati della campagna 2017-2018, finanziata fra l’altro da Discovery Channel, già annunciati nell’ottobre del 2019 (link 1, 2): il centro funerario con 30 capanne, ognuna specializzata nella produzione di un oggetto del corredo funerario; due anelli in argento e bronzo; le placchette in oro e pasta vitrea appartenute a un sarcofago di XVIII dinastia; un frammento di mummia umana; attrezzi di costruttori di tombe; due assi in legno con il titolo reale di “Signore delle Due Terre”; un taglio nella roccia di una sepoltura incompiuta.
L’idea di scavare nella Valle delle Scimmie, quasi mai indagata tra le uniche due tombe complete, quelle di Amenofi III e Ay, è sicuramente stimolante; tuttavia la gran parte degli oggetti ritrovati, seppur di origine elitaria, è fuori contesto, frutto dell’attività dei tombaroli, e quindi di scarsa utilità per ricavare dati definitivi. Nonostante non si arrivi a niente di concreto, l’intero documentario è intervallato da continui riferimenti a Nefertiti, fin dal palese utilizzo del suo busto nella locandina. Vengono trovate ceramiche di XVIII dinastia? Potrebbero essere un collegamento a Nefertiti. Emerge il fianco di una donna con una buona mummificazione? Potrebbe essere una regina, quindi Nefertiti. Viene scoperto un anello con un’iscrizione promettente? Potrebbe leggersi Nefer-t-t. Peccato che subito dopo ci si corregga dicendo che, invece, il castone presenta un titolo di Amenofi III (rettifica che è ovviamente omessa nel trailer). L’impressione generale è che, viste le premesse (“Sono sicuro al 100% che Nefertiti sia qui. Ma la domanda è dove”), i risultati siano stati al di sotto delle aspettative e per questo i produttori del documentario abbiano voluto puntare su una figura storica più conosciuta, affascinante e dibattuta, soprattutto dopo il recente polverone scoppiato per le teorie di Nicholas Reeves.

Ciao.
Per chi volesse, il documentario è già visibile gratuitamente su youtube (in inglese ovviamente). A me sembra che ci sia una tale montagna di detriti dovuti alle alluvioni che sarà alquanto difficoltoso riuscire a trovare le ubicazioni di eventuali ingressi tombali. Sono abbastanza d’accordo sul fatto che il ramo ovest della valle sia stato scelto da Amenhotep III per lui e i suoi discendenti e che quindi siano state predisposte lì alcune delle tombe di figli e discendenti, poi abbandonate col trasferimento della corte ad Amarna. Anch’io propendo per il fatto che i ritrovamenti siano rimasugli delle depredazioni di tombaroli o addirittura forse del trasferimento delle salme nelle cachette reali da parte dei sacerdoti della 22. dinastia. Infatti le mummie di Amenhotep III, la moglie Tye e due suoi figli/e (KV35) sono note (manca quella di Ay, ma chissà se è andata distrutta o si trovi in qualche altra cachette assieme ad altre non ancora ritrovate). Anche quella di Ankhsenamon dovrebbe essere con ragionevole certezza (DNA) la mummia A di KV22. Speriamo nelle prossime stagioni di scavo, ma dubito che si possano trovare tombe intatte e non già saccheggiate purtroppo.
Per quel che riguarda Nefertiti sono convinto che la tomba di Tutankhamon sia stata in precedenza preparata per lei, proprio in base alle modifiche apportate alle pitture tombali, ma non so se sia effettivamente sepolta ancora lì, dietro una parete. E non credo la mummia B, sempre di KV22, possa essere la sua, in quanto dal poco Dna raccolto sembra essere anch’essa una figlia di Akhenaten e quindi sorella di Ankhsenamon.
Riguardo poi la diatriba sulle mummie di KV55 e la Young lady di KV35, sono anche lì favorevole a credere alle ricerche sul DNA e che esse siano Akhenaton e una delle figlie di Amenhotep III e Tye (Sitamen ? o un’altra) dato che sono fratello e sorella germani e figli di Amenhotep III e Tye. Non possono essere quindi Meritaten e Smenkhare come sostiene Huber Traugott, in quanto non risulta che Nefertiti abbia avuto figli maschi e le due mummie sono madre e padre di Tutankhamon. E se le ossa della mummia di KV55 sembrano di un individuo più giovane di quanto dovrebbe essere stato il faraone eretico alla sua morte, anche i calcoli sulla sua età potrebbero essere errati considerando la coreggenza con il padre Amenhotep III, ed essere morto più giovane.
A presto.
Luke
Grazie per la segnalazione. Immagino duri poco visto che è stata ricaricata senza permesso
Boh, io ieri l’ho cercata con il titolo ed è saltata fuori 🙂
N.B. . correggo nel testo precedente : mummie A e B di KV21 non KV22, scusate.
Aggiungo anche che Meritaten non può essere figlia di Amenhotep III e Tye, ovviamente. E correggo che le mummmie A e B sono della KV21 e non 22, scusate, grazie.
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