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Un anno (il 9°) di Djed Medu: le notizie egittologiche più importanti del 2022

Nell’anno in cui sono stati ricordati gli anniversari di due importantissimi avvenimenti storici per l’Egittologia, i 200 anni dalla decifrazione del geroglifico (14/09/1822) e i 100 dalla scoperta della tomba di Tutankhamon (4/11/1922), i 9 anni dall’apertura di “Djed Medu” appaiono ben poca cosa. Ma nel mio piccolo, come di consueto mi piace festeggiare questo traguardo soprattutto per ringraziare tutti voi che amate l’Egitto antico e che seguite con costanza il blog o anche, perché no, chi è capitato per caso da queste parti cercando tutt’altro. Dal 29 dicembre 2023, data di pubblicazione del primo articolo, sono state oltre un milione le visualizzazioni ai post pubblicati, senza contare le tante interazioni nate sui vari social connessi al blog.

Come detto, il 2022 è stato caratterizzato da numerosi eventi, tra mostre, conferenze e pubblicazioni, che hanno celebrato, e continuano a farlo, l’intuizione di Jean-François Champollion e la caparbietà di Howard Carter. Al contrario, rispetto al recente passato, non ci sono state grandi inaugurazioni (l’attesa apertura del GEM è stata rimandata al 2023) né scoperte che hanno catturato l’attenzione dei media. Ciò non vuol dire che non ci siano state notizie interessanti, anzi! Tra queste, la più letta è stata stranamente quella del ritrovamento del Tempio di Zeus Kasios a Pelusio, in apparenza meno “attraente” di altre ma evidentemente pompata da una maggiore condivisione sul web. Ho avuto modo fra l’altro di andare in Egitto per ben 3 volte quest’anno e di vedere da vicino molti dei soggetti degli articoli di cui ho scritto su queste pagine e di cui parlerò nei prossimi mesi.

Ecco quindi, come di consueto, la lista delle più importanti (secondo me) notizie egittologiche, mese per mese:

GENNAIO
Voglio aprire l’anno con la scoperta di una missione italiana. Nello specifico, all’inizio del 2022, il team diretto da Patrizia Piacentini (Università degli Studi di Milano) ha annunciato di aver individuato ad Assuan Ovest una tomba di epoca greco-romana (AGH032) con circa 20 mummie.
FEBBRAIO
Ad Abusir, la missione dell’Istituto Ceco di Egittologia della Univerzita Karlova di Praga, diretta da Miroslav Bárta, ha scoperto un enorme deposito di materiale per imbalsamazione di Epoca Tarda. Secondo quanto riferito dal vice-direttore Mohamed Megahed, si tratterebbe addirittura della più corposa cachette di questo tipo mai trovata in Egitto.
MARZO
Come negli ultimi anni, non poteva mancare Saqqara in questa lista. Questa volta la missione dello SCA ha scoperto 5 tombe risalenti all’Antico Regno-inizi Primo Periodo Intermedio a nord-ovest della piramide di Merenra I. Le strutture ipogee, appartenute ad alti funzionari dell’epoca, hanno colpito soprattutto per le decorazioni parietali dai colori ancora vivissimi.
APRILE
Come detto, sicuramente non la notizia più clamorosa dell’anno ma stranamente la più letta è stata quella del ritrovamento del tempio di Zeus Kasios a Pelusio. L’epiteto dato al re dell’Olimpo era già noto da fonti archeologiche, letterarie e numismatiche per questo sito del Sinai nord-occidentale e deriva dall’identificazione con una divinità semitica legata a un monte siriano.
MAGGIO
Sempre a Saqqara, proseguono le indagini nell’area del Bubasteion, santuario dedicato a Bastet, che hanno portato all’individuazione di ulteriori sepolture di Epoca Tarda in cui erano deposti ben 250 sarcofagi e 150 statuette in bronzo.
GIUGNO
Notizia che ho particolare piacere nel riportare perché riguarda la missione egiziano-tedesca a Matariyya (sobborgo del Cairo), diretta da Aiman Ashmawy (MoTA) e Dietrich Raue (Università di Lipsia) e di cui sono stato membro. Tra i tanti, consueti ritrovamenti effettuati nell’antica Eliopoli spicca quello per la prima volta nel sito del nome di Cheope.
LUGLIO
Tornando alla scoperta di febbraio, grazie alla tomba di Wahibrameryneith, “Comandante dei mercenari stranieri” tra XXVI e XXVII dinastia, la missione ceca ha confermato a quale funzionario appartenesse il grande deposito di materiale da mummificazione.
AGOSTO
Altro grande risultato dell’egittologia italiana è stato la scoperta ad Abu Ghurab da parte della missione diretta da Rosanna Pirelli (Università di Napoli L’Orientale) e Massimiliano Nuzzolo (Accademia Polacca delle Scienze di Varsavia) di uno dei templi solari perduti di V dinastia, noti finora solo dalle fonti scritte.
SETTEMBRE
Parliamo di nuovo di Saqqara, ma con un’integrazione di una scoperta, o meglio, di una rispoperta. La missione diretta da Ola El-Aguizy (Università del Cairo) è arrivata al sarcofago di Ptahemuia, tesoriere di Ramesse II, la cui tomba era stata individuata lo scorso anno dopo che era stata già localizzata e parzialmente documentata da Auguste Mariette intorno al 1858-59.
OTTOBRE
In un mese scarso di notizie egittologiche, l’unico articolo del blog è stato dedicato al Premio Nobel per la fiosologia o medicina al biologo svedese Svante Pääbo, col merito di aver sequenziato il DNA mitocondriale dell’uomo di Neanderthal e di aver scoperto, grazie al genoma, l’ancora sconosciuta specie dell’Homo di Denisova. Pääbo, prima di passare a Medicina, si era iscritto alla facoltà di Egittologia presso l’Università di Uppsala, in Svezia.
NOVEMBRE
A Quesna (o Quweisna), località nel Delta 60 km a nord del Cairo, nota soprattutto per la necropoli dei falchi consacrati ad Horus, gli archeologi egiziani hanno individuato una serie di sepolture risalenti a diverse epoche, tra cui spiccano tombe con mummie dalla lingua d’oro.
DICEMBRE
L’anno si è chiuso con una scoperta che colpisce più per il contesto che per la preziosità degli oggetti che erano in una tomba di Akhetaten. Tre anelli e una collana in oro sono stati curiosamente trovati dalla missione dell’Amarna Project in un cimitero non elitario composto da sepolture semplici, di solito senza corredo.
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Un anno (l’8°) di Djed Medu: le notizie egittologiche più importanti del 2021

Ancora una volta sono qui a celebrare l’anniversario di apertura del mio blog che si avvicina sempre di più all’incredibile traguardo dei 10 anni! In tutto questo tempo gli articoli pubblicati sono stati tanti, addirittura più di 1000 (cifra raggiunta due mesi fa), a testimonianza che l’Egitto resta una fonte inesauribile di notizie per studiosi e appassionati. Tuttavia, come l’anno precedente, il 2021 è stato caratterizzato da meno news provenienti da missioni archeologiche, soprattutto straniere, ancora a causa della situazione sanitaria globale. Nonostante ciò, abbiamo assistito a scoperte importanti che spesso hanno avuto grande spazio sul web e sui media tradizionali.

In realtà, il 2021 è stato, più che altro, l’anno delle inaugurazioni ufficiali e delle grandi parate. Se l’apertura del Grand Egyptian Museum è stata ancora una volta rimandata, abbiamo assistito a sfarzosi eventi trasmessi in diretta, come il trasferimento della barca solare di Cheope (articolo più letto dell’anno), la sfilata delle mummie reali al Cairo e quella del Viale delle Sfingi di Luxor.

Ma ecco, come di consueto, la lista delle più importanti notizie egittologiche, mese per mese:

GENNAIO
L’anno si è aperto ancora una volta da Saqqara, ormai sito principale dell’arcehologia egiziana, dove Zahi Hawass ha individuato 22 pozzi funerari con decine di sarcofagi di epoca ramesside e il tempio funerario di una nuova regina di VI dinastia, Neith, sposa e al tempo stesso figlia di Teti.
FEBBRAIO
Più che una scoperta, una riscoperta quella della missione egiziano-americana ad Abido Nord di un birrificio di ben 5000 anni. Già nota all’inizio del Novecento e poi rinsabbiata, la struttura è stata scavata estensivamente solo di recente, portando alla stima di una capacità di produzione di 22.400 litri di birra alla volta.
MARZO
A Kom el-Akhmar/Sharuna, sito nel Medio Egitto, archeologi tedeschi, spagnoli ed egiziani hanno individuato blocchi iscritti, testimonianza dell’esistenza di un tempio risalente al regno di Tolomeo I di cui restano solo le fondamenta.
APRILE
Mese veramente pregno di eventi grazie alla “Pharaohs’ Golden Parade”, il trasferimento in diretta mondiale di 22 mummie reali dal Museo Egizio del Cairo al Museo Nazionale della Civiltà Egiziana, e al ritrovamento (se non il più importante, sicuramente il più pubblicizzato) a Tebe Ovest di Tjehen-Aten, centro amministrativo dell’epoca di Amenofi III ribattezzato la “città d’oro”.
MAGGIO
A Sohag, in pieno deserto, sono state censite 250 tombe scavate nella roccia risalenti all’Antico Regno, ma riutilizzate nei secoli successivi fino all’Epoca Tarda e al Periodo tolemaico.
GIUGNO
Ritrovamento “egizio” italiano. Le virgolette dipendono dai dubbi sull’origine di un balsamario in faience, della tipologia detta “Nilo”, ,che era all’interno di una tomba etrusca del VII sec. a.C. nella Necropoli dell’Osteria, a Vulci. L’oggetto ha sicuramente fattezze egittizzanti, ma potrebbe essere stato realizzato a Rodi.
LUGLIO
Ancora novità dalle acque di Alessandria. Nella baia di Abu Qir, dove un tempo sorgeva l’antica città di Heracleion, il team diretto da Frank Goddio ha individuato il relitto di una rara nave militare di epoca tolemaica e un cimitero del IV secolo a.C.
AGOSTO
Un vero e proprio mega-trasloco quello della barca solare di Cheope, pesante 20 tonnellate, dal suo museo a Giza al Grand Egyptian Museum. Un gigantesco veicolo ha impiegato 10 ore per coprire il percorso di circa 4 km e trasportare la fragile imbarcazione verso la sua nuova sede espositiva.
SETTEMBRE
Scoperta veramente rara a Tell el-Farain (Buto), nel Delta: riposti sotto blocchi di pietra c’erano diversi strumenti di culto effettivamente usati durante i riti religiosi in onore di Hathor durante la XXVI dinastia, come vasi, statuette e incensieri.
OTTOBRE
Ancora una riscoperta quella che a Saqqara ha visto lo scavo, dopo oltre 150 anni, della tomba di Ptahemuia, tesoriere di Ramesse II, già documentata da Auguste Mariette intorno al 1858-59.
NOVEMBRE
Terzo grande evento mediatico dell’anno: dopo quasi vent’anni di lavoro di scavo e sistemazione della strada che collegava Karnak e Tempio di Luxor, il Viale delle Sfingi di Luxor è stata finalmente inaugurato in diretta mondiale.
DICEMBRE
La missione egiziano-tedesca a Sheikh Hamad, nella provincia di Sohag, ha scoperto oltre 13.000 ostraka iscritti (ma da fonti interne, la cifra è salita a 15.000) in geroglifico, ieratico, demotico, copto, greco e arabo. Per il resto, tante notizie anticipate in esclusiva sulla nuova serie di National Geographic “Lost treasures of Egypt”.
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Un anno (il 7°) di Djed Medu: le scoperte archeologiche più importanti in Egitto del 2020

Ed eccoci qui, come ogni 29 dicembre, a celebrare il compleanno di Djed Medu e soprattutto a fare il bilancio dei più importanti eventi egittologici verificatisi durante l’anno. Nel 2020 ho drasticamente diminuito il numero di articoli pubblicati sul blog, vuoi perché avevo una tesi di dottorato da finire, ma soprattutto perché ci sono state effettivamente meno notizie di cui parlare a causa della pandemia globale. Salvo pochi casi, infatti, gli archeologi stranieri non hanno potuto recarsi in Egitto e le scoperte si devono soprattutto a missioni locali. Il primo posto della copertura mediatica va senza dubbio allo scavo nell’area del Bubasteion a Saqqara che, con i suoi infiniti sarcofagi, ha raggiunto prime pagine, servizi televisivi e le home dei siti dei giornali di tutto il mondo. Solo la missione nella necropoli di Tuna el-Gebel, ancora una volta diretta da Mostafa Waziry, ha retto il passo per qualche mese, tanto da creare un vero e propio botta e risposta di annunci sensazionalistici.

Ma partiamo con la carrellata delle più importanti notizie egittologiche, mese per mese:

GENNAIO

Così come negli scorsi tre anni, nella necropoli di Tuna el-Gebel sono state scoperte altre tombe risalenti al Periodo Tardo. A gennaio è stato annunciato il ritrovamento, solo il primo dell’anno per il sito, di diversi pozzi funerari con 20 sarcofagi appartenuti a sacerdoti di Thot della XXVI dinastia (672-525 a.C.), accompagnati da oltre 10.000 ushabti, amuleti e canopi.

FEBBRAIO

A oltre 5000 anni fa risalgono invece le 83 tombe predinastiche scoperte a Kom el-Khilgan, nel Delta orientale. Tra queste sepolture, alcune consistevano in fosse ovali scavate nella sabbia con il defunto deposto in posizione fetale all’interno di rare casse funerarie in terracotta. E vogliamo far passare un anno senza novità sull’affare Tutfertiti? Sarebbe stata rilevata un’anomalia nelle vicinanze della KV62 durante l’ultimo ciclo di scansioni con georadar nella Valle dei Re.

MARZO

La missione polacca a Deir el-Bahari ha individuato un promettente deposito di fondazione reale che potrebbe indicare la vicinanza della tomba del faraone Thutmosi II, la cui ubicazione è ancora ignota. Tra i detriti c’era una cassa in pietra calcarea che conteneva tre pacchetti di lino con lo scheletro di un’oca, un uovo dello stesso uccello e una cassettina di legno con un uovo di ibis. Un quarto involto di lino racchiudeva uno scrigno in faience con il nome del faraone.

APRILE

La lunga serie di scoperte effettuate nell’area del Bubasteion di Saqqara comincia con una mummia di mangusta, rara per le sue eccezionali dimensioni. A Dra Abu el-Naga invece, la missione spagnola del “Proyecto Djehuty” ha scoperto due sarcofagi della XVII dinastia nella corte della TT11. Il primo apparteneva a una ragazza di 15/16 anni, il cui corpo era ancora adornato da collane e altri gioielli. Il secondo invece è una miniatura di 22 cm che conteneva uno “stick shabti”.

MAGGIO

Altre novità da Saqqara sono arrivate dal versante dei laboratori di mummificazione a sud della piramide di Unas. La missione egiziano-tedesca dello SCA e dell’Università di Tübingen ha individuato un ulteriore pozzo funerario con le sepolture di tre sacerdoti della dea serpente Niut-sh-es, tra cui spicca anche una defunta, chiamata Didibastet, che era accompagnata da ben 6 canopi.

GIUGNO

Non reggono il confronto con le altre scoperte dell’anno, ma i nuovi ritrovamenti effettuati lungo il Viale delle Sfingi a Luxor finiscono comunque in questa lista perché sono gli unici del mese di giugno. Durante i lavori di restauro della strada, sono emersi forni di epoca romana e un muro di contenimento.

LUGLIO

Non il risultato di uno scavo archeologico ma la pubblicazione di un’applicazione informatica. Concretizzando un progetto nato con l’uscita del videogioco “Assassin’s Creed: Origins”, Google ha lanciato Fabricius, il primo traduttore automatico di geroglifici.

AGOSTO

Mese di scoperte animalesche! La necropoli degli animali domestici di Berenice ha rivelato anche la presenza di scimmie provenienti dall’India. Invece, a Qubbet el-Hawa, Assuan Ovest, la missione spagnola ha ritrovato un deposito con le mummie di 11 coccodrilli.

SETTEMBRE

Tornando al Bubasteion di Saqqara, alla fine dell’estate è cominciata un’infinita serie di anticipazioni ufficiose e comunicati ufficiali sul ritrovamento di cachette con decine e decine di sarcofaci di Periodo Tardo ed Epoca Tolemaica. A partire da tre pozzi funerari con 59 sarcofagi ancora sigillati, accompagnati da centinaia di oggetti di corredo.

OTTOBRE

Ancora un pozzo fumerario ma a Tuna el-Gebel. A 10 metri di profondità era sepolto il “Sovrintendente del tesoro reale” Pa-di-Iset, importante funzionario della XXVI dinastia che era accompagnato da uno splendido set di vasi canopi in alabastro e da due statue in calcare raffiguranti una donna in piedi e un bovino seduto.

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NOVEMBRE

59 sarcofagi a Saqqara non bastavano, così ne sono stati annunciati altri 100 o più in quella che è stata definita dalle autorità egiziane “la più grande scoperta archeologica del 2020”. Ancora una volta tutte sigillate e in ottimo stato di conservazione, le bare risalgono per lo più alla XXVI dinastia ma anche al Periodo tolemaico.

DICEMBRE

L’anno si è chiuso con un’affascinante ri-scoperta. Uno dei pochi oggetti rinvenuti nella Piramide di Cheope, di cui si erano perse le tracce da decenni, è rispuntato nei depositi del museo dell’Università di Aberdeen: una stecca in legno di cedro, ormai in frantumi.

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Scoperta bonus: non è stata ancora ufficialmente annunciata, ma scommetto che la tomba di Penmes a Saqqara sarà presentata nel 2021. Ci rivediamo fra un anno per vedere se avrò avuto ragione o meno.

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Un anno (il 6°) di Djed Medu: le scoperte archeologiche più importanti in Egitto del 2019

EGYPT-ARCHEOLOGY-ANTIQUITIES

Source: Khaled Desouki/AFP

Ed eccoci, come ogni 29 dicembre, a celebrare il compleanno di Djed Medu e soprattutto a fare il bilancio dei più importanti eventi egittologici verificatisi durante l’anno. Il 2019, ancor più del 2018, è stato un anno caratterizzato dall’impennata mediatica raggiunta dalle missioni archeologiche egiziane che hanno spesso messo in ombra i risultati, seppur importantissimi, dei team stranieri a cui è stata concessa molta meno visibilità. Per questo, la presenza di scoperte di egittologi locali è (e lo sarà sempre di più) decisamente maggioritaria nella lista che presenterò.

Dal punto di vista del blog, è continuata l’esponenziale crescita di pubblico – nonostante il numero di articoli sia diminuito a causa di impegni lavorativi personali – e di questo non posso che ringraziarvi. In tal senso, ad esempio, la pagina Facebook “Djed Medu – Blog di Egittologia” ha da poco raggiunto e superato i 10.000 follower (se non lo avete ancora fatto, unitevi e mettete anche voi un like alla pagina per rimanere sempre aggiornati e fruire di numerosi contenuti che non trovate qui).

Piccola nota negativa, invece, è stata il passaggio di gestione editoriale del sito nationalgeographic.it che, per il lancio della nuova versione responsive ed ottimizzata per i dispositivi mobile, ha rinnovato la veste grafica e i contenuti. Quindi, per il momento, tutti i vecchi articoli, compresi i miei, non sono più disponibili, ma dovrebbero essere ripubblicati prossimamente. È un po’ un dispiacere non leggere più il mio nome su quel prestigioso sito, ma ho comunque recuperato tutti i miei pezzi e li ho messi qui sul blog raggruppandoli sotto la categoria “National Geographic” (la trovate nella colonna di destra). Ringrazio la redazione di National Geographic Magazine Italia, e in particolare Alessandra, per avermi concesso l’onore di collaborare per più di due anni con un’istituzione che da sempre è l’eccellenza nella divulgazione scientifico-culturale mondiale, un magazine che si affida solo ad esperti del settore per la redazione degli articoli, che evita facili sensazionalismi e che indica ogni volta le fonti, verificandole, delle notizie segnalate.

Ma partiamo con la carrellata delle più importanti notizie egittologiche mese per mese:

GENNAIO

immDopo oltre 10 anni di lavoro, sono terminati i restauri delle pitture della Tomba di Tutankhamon effettuati dal Getty Conservation Institute di Los Angeles. I colori sono quindi tornati al loro splendore (quasi) originario, soprattutto grazie a un nuovo trattamento delle macchioline marroni che li coprivano.

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FEBBRAIO

183334779-946895a9-297f-4894-8bed-9db200b724b3Prima, delle tante, scoperte egiziane annunciate con conferenza stampa è stata quella di due tombe, di epoca tolemaica, con oltre 40 mummie di sacerdoti a Tuna el-Gebel. Il ritrovamento segue quelli effettuati nella stessa necropoli consacrata al dio Thot nel 2017 e nel 2018.

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MARZO

55470261_2216871728358465_5526619953484005376_nIl team della New York University Epigraphical Expedition ha effettuato una scoperta che ha ridisegnato la pianta del tempio di Ramesse II ad Abido. Il nuovo ambiente reale, realizzato in mattoni crudi e lastre di calcare, si trova di fronte all’ingresso S-O.

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APRILE

5-khwys-tomb_antechamber-east-and-north-wall-photo-by-mohamed-megahed-1Aprile è stato il mese più pregno di scoperte, dal Nord all’estremo Sud dell’Egitto. Si parte dalla variopinta tomba di un funzionario di V din. a Saqqara (in foto), per poi passare alla sepoltura tolemaica piena di mummie animali a Sohag e alla più grande tomba a saff di Teve Ovest, per finire con i ritrovamenti della nuova missione milanese ad Assuan.

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MAGGIO

1352195-2A Giza, la missione diretta dal segretario generale dello SCA, Mostafa Waziry, ha individuato le tombe di due funzionari di V dinastia, Pehenuika e Nui , riutilizzate in Epoca Tarda, per la deposizione di diversi sarcofagi antropoidi che conservano ancora alla perfezione i colori e le relative mummie al loro interno.

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GIUGNO

immagineAncora a Saqqara, sempre nei pressi del complesso funerario di Djoser, la missione polacca dell’Istituto di Egittologia dell’Università di Varsavia ha scoperto una trentina di mummie di oltre 2000 anni (seppur la notizia annunciata risalga al settembre precedente).

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LUGLIO

2019_CKS_17042_0110_005(an_egyptian_brown_quartzite_head_of_the_god_amen_with_the_features_of)Grande risalto mediatico ha avuto la vendita durante un’asta Christie’s  di una testa in quarzite di Tutankhamon in forma di Amon che è stata battuta per 4 milioni di sterline. Le autorità egiziane hanno provato in tutti i modi di bloccare l’asta senza riuscirci.

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AGOSTO

67564675_2438283262883976_129881129585999872_nDopo oltre 95 anni dalla sua scoperta, uno degli ultimi oggetti del corredo funerario di Tutankhamon rimasti ancora in situ ha lasciato la Valle dei Re per essere trasportato nei laboratori del Grand Egyptian Museum. Così è iniziato il restauro del sarcofago esterno in legno dorato di Tut.

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SETTEMBRE

immagineRispetto a molte altre notizie che presento sul blog, questa sembrerebbe meno importante, ma il relativo articolo è diventato il più letto dell’anno e tra quelli più condivisi in assoluto. Nel mare di Pozzuoli, un sub ha scoperto la parte inferiore di una statua egizia naofora in granito.

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OTTOBRE

assasif-wooden-coffin-discovery-by-luxor-times-01I risultati dell’articolo appena citato sono ancora più incomprensibili se paragonati alla portata della scoperta effettuata nella necropoli tebana di el-Asasif: una cachette con ben 30 sarcofagi lignei, ancora sigillati e perfettamente conservati, risalenti all’inizio della XXII dinastia.

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NOVEMBRE

171328394-8a395aa3-2338-45f2-badd-f21dc7eccf01L’altra grande scoperta dell’anno è stata quella di un deposito di Epoca Tarda, nell’area del Bubasteion di Saqqara, con decine di mummie animali, tra cui 5 appartenti a cuccioli di leoni (identificazione confermata da radiografie), numerose statue in legno e bronzo e un grande scarabeo in pietra.

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DICEMBRE

merlin_165794211_9960cc80-2390-4a77-9d43-34e0bdc8182f-jumboL’anno si è chiuso con una ricerca che potrebbe aver messo fine a decenni di dibattito tra egittologi. I caratteristici “coni di profumo“, presenti in numerosi dipinti funerari e non solo, sono stati effettivamente individuati in due tombe di Tell el-Amarna.

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Un anno (il 5°!) di Djed Medu: le scoperte archeologiche più importanti in Egitto del 2018

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Fine anno, tempo di bilanci. A maggior ragione se cade anche l’anniversario della fondazione del blog. Ebbene sì: Djed Medu compie 5 anni!

Era il 29 dicembre 2013 quando pubblicai il primo degli 800 articoli che trovate qui, un breve sommario delle notizie più importanti uscite nel mese di inattività durante il passaggio dal vecchio blog su cui scrivevo (archeoblog di VOLO, dall’8 maggio 2012) a quello attuale.

Un lustro pieno di scoperte, mostre, pubblicazioni, clamorosi colpi di scena (vedasi l’infinita storia delle camere nascoste nella tomba di Tutankhamon), bufale eGGizie e bloopers egittologici. Un quinquennio in cui ho avuto il piacere di diventare articolista per National Geographic Italia e la possibilità di divulgare la storia e l’archeologia dell’antico Egitto anche offline grazie a conferenze, accrediti stampa, blog tour e collaborazioni varie con musei ed istituzioni culturali (Museo Egizio di Torino, Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico e Museo Civico di RoveretoPalazzo Strozzi e Museo Archeologico Nazionale di Firenze, BMTA di Paestum, Museo Archeologico Nazionale e gruppo FAI di Crotone, tourismA, Firenze Archeofilm, Festival dell’Inutile di Corigliano d’Otranto, Castello di Zumelle, ecc.).

kkkkkkColgo così l’occasione per ringraziare tutti voi che leggete le mie “parole dette” (che poi è proprio il significato del nome del blog), aficionados della prima ora e chi è capitato da queste parti solo recentemente. E non siete nemmeno così pochi visto che qualche giorno fa ho toccato – perdendo, dannazione!, l’attimo per screenshottare la cifra tonda – le 500.000 visualizzazioni. Spero che nel corso di tutto questo tempo abbiate apprezzato gli articoli proposti e che ci sia stato un miglioramento nella forma e nel contenuto. Dal canto mio, mi impegnerò a mantenere il più possibile la frequenza di pubblicazione e a portarvi le ultime notizie, sempre verificate e appofondite che non si limitino alla traduzione dei comunicati stampa. Fra l’altro, per chi non lo sapesse, potete trovare altri tipi di contenuti, ovviamente a tema egittologico, sui miei social: Facebook, Instagram e Twitter. Infine, ringrazio anche tutte le persone che hanno prestato tempo e conoscenza per scrivere guest post per Djed Medu.

Detto questo, passiamo a raccontare l’anno che sta per finire. Il 2018 è stato caratterizzato da un’intensificazione dell’attività archeologica egiziana e della diffusione mediatica dei relativi risultati. Ma tra i tanti ritrovamenti, importanti o visibilmente spettacolari, gli articoli più letti sul mio blog sono stati quelli concernenti la scoperta, l’apertura e lo studio del contenuto dell’ormai celebre sarcofago nero di Alessandria che, nonostante le attese, ha rivelato solo una brodaglia di liquami, ossa di tre individui e tre piccole placche d’oro (foto in alto). Un successo simile è derivato da una strana commistione tra interesse dei giornali, curiosità popolare, luoghi comuni e superstizione. In realtà, l’anno ha regalato molto di più. Ecco la lista dei principali eventi egittologici mese per mese:

GENNAIO

fcarrionmolinaIl 2018 si è aperto senza scoperte particolarmente eclatanti. L’evento più rilevante è stato la conclusione del megatrasloco del colosso di Ramesse II, in origine a Ramses Square, verso il Grand Egyptian Museum. Lo spostamento della statua, alta 11 metri e pesante 83 tonnellate, è stato effettuato in diretta TV, nel solco della recente e costante promozione pubblicitaria a favore del nuovo museo.

FEBBRAIO

113007709-ced24bc7-a42d-47d6-badb-01f6d6646c86Seguendo la tradizione iniziata nel 2017, il Ministero delle Antichità ha continuato ad annunciare le principali scoperte con conferenze stampa in pompa magna. Come il ritrovamento a Tuna el-Gebel di una necropoli (8 tombe e diversi pozzi funerari) in cui si trovavano oltre 40 sarcofagi di sacerdoti di Thot (approfondimento su National Geographic).

MARZO

114420864-9c8992d5-339f-4f1d-b28a-11fd69fba1bbUno studio agli infrarossi effettuato su due mummie predinastiche conservate presso il British Museum ha individuato le tracce dei più antichi tatuaggi figurativi al mondo (Naqada II, tra il 3351 e il 3017 a.C.). Il famoso Ginger (“Uomo A di Gebelein”) presenta un uro e una capra berbera sul braccio destro; la cosiddetta “Donna di Gebelein”, invece, 4 motivi ad “S” su una spalla e forse un bastone rituale sul braccio.

APRILE

100943816-17ecaffd-8f9a-45c8-8d37-71ef5b543dbdDoppia scoperta per Aprile con una rara testa di Marco Aurelio ritrovata fortuitamente durante i lavori di abbassamento della falda freatica a Kom Ombo (articolo NG) e il podio cermoniale per il giubileo di Ramesse II individuato a Eliopoli dalla missione dell’ex ministro delle Antichità Mamdouh el-Damaty.

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MAGGIO

32072966_1772518269460482_1866311672642142208_nEnnesima puntata della soap Tutfertiti con colpo di scena finale (si spera): nella tomba di Tutankhamon non c’è nessuna camera nascosta! Il team italiano diretto da Franco Porcelli (Politecnico di Torino) ha reso noti gli esiti della terza mandata di prospezioni al georadar effettuate a gennaio che hanno messo fine alla questione non avendo rilevato alcun vuoto dietro le pareti nord e ovest della camera funeraria.

GIUGNO

36189165_1827775780601397_4158860542598971392_nLa necropoli di el-Asasif, come si vedrà soprattutto nei mesi successivi, è stata con Saqqara il sito protagonista dell’anno. Ma già per giugno va segnalata la scoperta nella già nota tomba di Karabasken (TT391) di 4 vasi canopi in calcite riposti in una fossa quadrangolare scavata nel pavimento.

LUGLIO

001808838-de6b8d1f-8739-407f-b294-a30ff4844eb0Anche se l’attenzione mediatica si è concentrata tutta sul sarcofago nero di Alessandria, la scoperta del mese – forse dell’anno – è stata quella a Saqqara di un laboratorio d’imbalsamazione, una cachette con gli attrezzi utilizzati nel trattamento dei cadaveri, un pozzo funerario e oltre 35 mummie di XXVI dinastia. Tra i reperti del corredo, spicca una rarissima maschera funeraria in argento.

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AGOSTO

ac-2018-02535h_0001Ancora Saqqara ma con i risultati di uno studio portato avanti dall’Università di Catania che è riuscito a stabilire l’età del più antico formaggio solido conosciuto: ben 3200 anni! Altre analisi scientifiche, realizzate sulla mummia predinastica del Museo Egizio di Torino, avrebbero stabilito che l’imbalsamazione sarebbe stata praticata volutamente già intorno al 3600 a.C.

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SETTEMBRE 

2018-636727046374386457-438Tra i tanti ritrovamenti fortuiti che in questi anni stanno venendo dal cantiere di Kom Ombo, quello della sfinge tolemaica è stato il più apprezzato dai lettori, sia per lo stato perfetto di conservazione che, forse, per l’espressività del volto. Altro evento da ricordare, purtroppo, è stato il devastante incendio che ha distrutto il Museo Nazionale di Rio de Janeiro e la più grande collezione egizia del Sud America.

OTTOBRE

110938065-5a7b8a20-c8cd-4b51-8b0e-45839fe30422Ad Abusir, la storica missione ceca di Miroslav Barta ha individuato la tomba di Kairis (approfondimento su NG), alto funzionario della V dinastia che poteva fregiarsi di importanti titoli, come “Custode del Segreto della Casa del Mattino”, che lo legavano strettamente al faraone. Del defunto si è conservata anche una statua in granito rosa.

NOVEMBRE

222715984-165d114e-9f2d-4bf5-8404-2f28c4b0b1e1Tanta roba! Anche se di queste scoperte si vociferava almeno da settembre. Partiamo da Saqqara con una serie di tombe riutizzate in Epoca Tarda per la deposizione di mummie animali: gatti, coccodrilli, serpenti e addirittura scarabei. Passiamo poi a el-Asasif con ben quattro sarcofagi: due di Epoca Tarda ritrovati dagli egiziani e due dell’inizio XVIII din. aperti in diretta dalla missione francese.

DICEMBRE

DufHAqFWsAAjlfPL’anno si è chiuso alla grande per gli archeologi egiziani con la scoperta a Saqqara della tomba di un sacerdote di V dinastia. Le spettacolari decorazioni parietali hanno spinto Mostafa Waziry a definirla la tomba più bella ritrovata nel 2018.

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Un anno (il 4°) di DJED MEDU: le scoperte più importanti in Egitto del 2017

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Source: scribol.com

Tempo di abbuffate e di bilanci di fine anno. Devo ammettere di essere molto soddisfatto di questo 2017 che sta per terminare. Il blog ha raggiunto il suo record di visualizzazioni (pur con meno articoli scritti e battendo perfino il 2015 del clamore suscitato dall’affaire Tutfertiti), la pagina Facebook “Djed Medu – Blog di Egittologia” ha superato i 5000 like, i follower di Instagram crescono stabilmente e sono diventato collaboratore di National Geographic Italia. Ah, dimenticavo: ora anche Paperofi ha la sua pagina fb personale! Per quanto riguarda le notizie, l’anno è stato caratterizzato da un numero maggiore di scoperte rispetto al 2016 dovuto soprattutto a una netta ripresa dell’attività archeologica delle missioni egiziane. Tuttavia, il post più cliccato non ha riguardato un ritrovamento vero e proprio ma un aggiornamento, cioè la corretta attribuzione a Psammetico I della grande statua reale individuata ad Eliopoli (foto in alto). Curioso che sul gradino più basso del podio ci sia il pesce d’aprile che parlava sempre dello stesso colosso! Ed ecco una breve carrellata con gli eventi più importanti per ogni mese:

GENNAIO

blogger-image-1726866593Dopo le circa 40 tombe individuate nel 2016, altre 12 sepolture rupestri scoperte a Gebel el-Silsila da Maria Nilsson e John Ward. Il mese si è poi chiuso con il ritrovamento casuale della tomba di uno scriba reale ramesside, Khonsu, nella necropoli di el-Khokha, Tebe Ovest (foto), effettuata dagli archeologi giapponesi della Waseda University.

FEBBRAIO

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Si è tornati a parlare delle presunte camere nascoste nella tomba di Tutankhamon con una vera e propria svolta imprevedibile. Il nuovo Ministro delle Antichità, Khaled el-Enany, dopo aver escluso Nicholas Reeves dalla ricerca da lui stesso iniziata, ha affidato il progetto a un team italiano.

MARZO

153809924-429f9b53-e451-4981-b7b4-17691d52c5c5Come già anticipato, la vera scoperta dell’anno è stata quella del colosso di Eliopoli, ritrovato frammentario dalla missione egiziano-tedesca di Dietrich Raue e Ayman Ashmawi. Le operazioni di scavo della statua, che rappresentava Psammetico I, hanno fatto subito il giro del mondo creando non poche polemiche sulle metodologie utilizzate.

APRILE

c9sbouyxkaahhrqIl mese è stato caratterizzato da due scoperte di archeologi locali. La prima riguarda addirittura una piramide a Dashur, quella che, qualche settimana dopo, si è rivelata appartenere ad Hatshepsut, figlia di Ameny Qemau (faraone di XIII din.). L’altro ritrovamento è quello della tomba di Userhat (XVIII din.), a Dra Abu el-Naga, poi riutilizzata come cachette durante la XXI dinastia (in foto).

MAGGIO

18221967_1403740733004906_130437364411360168_nCome succede ormai da quando ho aperto il blog, l’anno non può chiudersi senza una grande notizia dalla missione del Proyecto Djehuty di  José Manuel Galán. Questa volta, nell’area che gli egittologi spagnoli stanno scavando a Dra Abu el-Naga, è venuto fuori addirittura un giardino funerario, il primo del genere ad essere stato scoperto.

GIUGNO

19366119_1452097924835853_1094262461053556149_nAndando indietro di oltre mille anni, a El-Khawy, nei pressi di El-Kab, la missione congiunta della Yale University e dei Musées royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles ha individuato quello che potrebbe essere il più antico esempio di iscrizione geroglifica monumentale. Secondo il co-direttore John Coleman Darnell, infatti, i segni sarebbero stati incisi sulla roccia circa 5250 anni fa.

LUGLIO

artifacts-valley-of-kings-1Nonostante il silenzio del team italiano che sta lavorando nella Valle dei Re, una serie di indiscrezioni, fra cui alcune interviste di Zahi Hawass, ha riacceso l’attenzione sull’affaireTutfertiti. La presenza di anomalie dietro le pareti della camera funeraria sarebbe stata confermata; inoltre, sarebbe stata individuata una nuova tomba nei pressi della KV23.

AGOSTO

20881808_1506513176060994_5463670792080858703_nOtto tombe il “bottino” di agosto: tre tolemaicheEl-Kamil El-Sahrawi, nei pressi del Minya (foto), e cinque di epoca romana a Bir Shagala, nell’Oasi di Dakhla. Le prime sono catacombe con sarcofagi in pietra e loculi scavati nelle pareti. Le seconde, strutture in mattoni crudi, appartenevano alla necropoli di Mut, centro amministrativo dell’oasi.

SETTEMBRE

djrgitox0aa1lreA ulteriore testimonianza di una presenza più attività sul territorio, per quest’anno, degli archeologi egiziani, la scoperta di un’altra tomba di XVIII dinastia a Dra Abu el-Naga, poi riempita di sarcofagi e mummie nel Periodo Tardo. Così come quella di Userhat, anche la sepoltura di Amenemhat era già nota, ma mai indagata prima d’ora.

OTTOBRE

22195600_1551827314862913_8284082349725109245_nNell’arco di una settimana, ben due obelischi (1 e 2) di Antico Regno sono stati ritrovati a Saqqara dalla missione svizzero-egiziana diretta da Philippe Collombert. I monoliti frammentari in granito, i più grandi mai scoperti per quel periodo, appartengono al complesso della piramide di Ankhesenpepi II, moglie di Pepi I (2332-2287) e madre di Pepi II (2279-2184?).

NOVEMBRE

2_khufus-aerial-3d-cut-view-with-scanpyramids-big-void-1Se non dovessero bastare clamore e speculazioni giornalistiche provenienti dalla tomba di Tutankhamon, ecco il nuovo annuncio dal progetto #ScanPyramids: la prospezione muonica avrebbe rilevato un grande vuoto (spacciato da qualcuno come camera/corridoio nascosto) all’interno della Piramide di Cheope. L’annuncio, però, è stato ridimensionato dalle autorità ministeriali egiziane.

DICEMBRE

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L’anno si è chiuso con altre due tombe indagate da archeologi egiziani a Dra Abu el-Naga. Nelle già note Kampp -150- e -161-, sono state scoperte pareti dipinte e centinaia di oggetti di corredo – frammenti di sarcofago, statue, ushabti, coni funerari, ecc. -, ma l’identità dei defunti non è ancora chiara.

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Djed Medu su Sarahah

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Probabilmente conoscerete già Sarahah, l’applicazione che sta spopolando nelle ultime settimane. Creata da un programmatore saudita per permettere ai lavoratori di esprimere giudizi sinceri (“sarahah” in arabo vuol dire proprio “onestà”) verso i propri capi senza pericolo di ripercussioni, l’app è in pratica uno strumento per inviare messaggi in forma anonima.

Ho pensato di utilizzare in modo costruttivo Sarahah per migliorare il mio blog grazie alle vostre impressioni. Al link seguente, senza dover registrarvi o scaricare alcun contenuto, potrete scrivermi un messaggio senza che compaia il vostro nome. Approfittatene quindi per inviarmi segnalazioni, apprezzamenti, richieste, consigli e, perché no, critiche; insomma, qualsiasi cosa vi sia passata per la testa e che non avete mai avuto modo di dirmi sul blog. Risponderò nei commenti a questo articolo e sotto il post di riferimento della pagina Facebook.

Che Thot me la mandi buona…

https://djedmedu.sarahah.com/

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Liebster Award: Djed Medu c’è!

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L’apprezzamento più gradito che si possa ricevere per il proprio lavoro è quello fatto da un collega: nessuno meglio di chi si occupa della tua stessa attività può giudicare ciò che fai. Così, sono decisamente lusingato dal pensiero che hanno avuto per me Antonia  Falcone e Domenica Pate, le founder di  “Professione Archeologo” , nominandomi per il Liebster Award. In realtà, già due anni fa ero stato annoverato in una di queste liste grazie a “Gli Spaccia Lezioni”, ma la conferma, per di più venuta da un vero e proprio faro sul web per gli archeologi, non può che farmi piacere. Facendola breve – perché, in teoria, ci sarebbero delle ferree regole da rispettare! – il Liebster Award è un riconoscimento che si dà ad altri validi blogger che, a loro volta, sono invitati (senza obblighi!) a continuare questa catena di segnalazione di spazi interessanti su internet. Quindi, si ringrazia chi ti ha nominato linkandolo, si risponde alle sue domande, si nomina altrettanti blogger e si rivolge loro nuovi quesiti.

Bene, Antonia e Domenica mi hanno chiesto:

1) Qual è il target di riferimento del tuo blog?

Fin dal principio, ho deciso di adottare un linguaggio privo di troppi tecnicismi ma non eccessivamente banale. In questo modo, i miei articoli sono una fonte di informazioni per studenti e studiosi di egittologia che possono approfondire gli argomenti trattari tramite le risorse messe a disposizione; al tempo spesso, credo che la lettura sia piuttosto accessibile anche al grande pubblico di egittofili.

2) Quali sono o qual è il post che ha avuto più successo? E perché, secondo te?

Senza dubbio “Il radar conferma la teoria di Reeves: ci sono due camere nascoste nella tomba di Tutankhamon!” che, in un solo giorno, ha ricevuto quasi 20.000 views diventando il post più letto in Italia e il 20º nel mondo. Lo stesso blog, il 28 novembre 2015, è risultato il più cliccato in Italia e 51º in assoluto per l’intera piattaforma wordpress. Numeri così eccezionali sono dovuti sicuramente alla fama di Tut e al clamore suscitato dall’ipotesi – che, comunque, sembra essersi sgonfiata negli ultimi mesi – che la sua tomba celi aperture sconosciute finora; tuttavia, la componente fondamentale per questo successo è stata la celerità nel riportare la notizia. Infatti, avendo seguito in diretta la conferenza stampa dell’allora ministro dell’Antichità, fui tra i primi a scrivere un articolo sulle sue dichiarazioni.

3) Polemiche, troll, flame sono parte integrante del mondo social (purtroppo). Hai avuto esperienze dirette e come te la sei cavata?

Fortunatamente, non ho avuto a che fare con molti rompiscatole professionisti. Tuttavia, occupandomi di Egitto, spesso vengo contattato da aspiranti fantarcheologi, revisionisti storici, ufologi, animisti new age, numerologi e, categoria tosta da trattare, Shardana sardi! In genere, all’inizio – come faccio nella rubrica “bufale eGGizie” – cerco di spiegare loro come stanno realmente le cose fornendo dati scientifici e prove facilmente verificabili. Se insistono, allora mi diverto un po’ rispondendo con sarcasmo… fino all’esaurimento della pazienza e al ban definitivo perhé non tollero l’arroganza e la saccenteria di chi fonda la sua preparazione, quando va bene, sulla visione di documentari alla “Mistero”.

4) Cosa ti ha spinto a creare il tuo blog? Raccontaci la tua backstory!

Prima di fondare “Djed Medu”, scrivevo già da due anni sull’archeoblog di VOLO – Viaggiando Oltre L’Orizzonte, l’associazione culturale di cui attualmente sono vicepresidente. Fra l’altro, l’idea non fu nemmeno pienamente mia e tutto partì da una proposta di Gianluca Miniaci (ricercatore senior presso l’Università di Pisa) che pensava di riempire la lacuna lasciata dalla scomparsa di archaeogate.org, punto di riferimento su internet dell’egittologia italiana fino a 10 anni fa. Poi le cose si sono evolute ed eccomi ancora qua, 5 anni dopo.

5) Consigli per aspiranti archeoblogger: DOs and DON’Ts dell’archeoblogging secondo te

Riassumerei tutto con tre concetti: a) costanza, b) approfondimento e c) specializzazione. a) Gestire un blog richiede tempo ed energia; apritene uno solo se siete veramente convinti. Scrivendo un post ogni sei mesi, non riuscire mai a fidelizzare il vostro pubblico. b) Qualsiasi argomento trattiate, preparatevi bene prima di pubblicare un post. Si presuppone che il lettore si rivolga a voi per imparare qualcosa, quindi cercate di essere esaurienti (evitando, però, epopee bibliche!), chiari e sicuri dell’esattezza di quanto riportato. c) Analogamente al punto b, per creare un prodotto di qualità, specializzatevi scrivendo solo di temi che conoscete. Sfruttando il vostro campo di ricerca – che non è necessariamente una discriminante di tipo cronologico o geografico -, createvi una nicchia e non abbandonatela. Meglio essere sindaco di un piccolo paese che consigliere comunale in una grande metropoli. Tanti, troppi si occupano di tutto (è semplice quando si copia e incolla da altri siti o, al massimo, si traducono testi stranieri) in un minestrone che rischia di portare all’errore perché mancano le nozioni di base per verificare la bontà dei contenuti postati.

Ora veniamo alle nomination! In generale, seguo soprattutto blog stranieri, ma, visto lo spirito di questo premio, preferisco segnalare altri blogger italiani che si occupano di archeologia:

Archeoblondie

Archeologia Subacquea

Daniele Mancini Archeologia

L’Eco dell’archeologia

Lost Archeology (sic!; è una pagina Facebook, ma la lunghezza e l’approfondimento dei post pubblicati la rendono perfettamente equiparabile a un blog)

… e a loro chiedo:

  1. (Questa domanda è già stata fatta a me, ma anche io sono curioso!) Come avete iniziato?
  2. Qual è lo scopo principale del vostro blog? Pensate di averlo raggiunto?
  3. Vi è mai capitato che qualcuno copiasse un vostro post senza citarvi? Se sì, come avete reagito?
  4. Qual è stata la domanda/richiesta più strana che un follower vi ha posto?
  5. Siete tutte persone che hanno una valida formazione universitaria e che, in alcuni casi, portano il pane a casa con l’archeologia. Cosa pensate degli amatori, spesso volontari, nel nostro campo (allargando il discorso anche alla divulgazione sul web)?
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Un anno (il 3°) di DJED MEDU: le notizie più importanti del 2016

15800834_1146114068838238_1907955431_n.

Ed eccomi a spegnere le candeline per il terzo compleanno di Djed Medu su questa torta che condivido virtualmente con tutti voi che continuate a seguirmi. L’anno egittologico che si sta concludendo è stato sicuramente un po’ più, passatemi il termine, fiacco del 2015, almeno dal punto di vista mediatico. L’affaire “Tutfertiti” si è improvvisamente sgonfiato e le scoperte effettuate hanno avuto meno eco di quelle dell’anno precedente. Ma vediamo quali sono stati gli eventi principali del 2016:

GENNAIO

12522980_10153836046384795_619773850924422696_nA inaugurare l’anno, una scoperta “extra-egiziana” grazie alla missione italo-russa ad Abu Erteila (Sudan) che ha individuato un altare rituale in basalto e un basamento, forse per barca sacra, con figure divine e i cartigli, scritti in geroglifico egiziano, del re meroitico Natakamani e della regina che gli successe Amanitore (I sec. a.C.- I sec. d.C.).

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FEBBRAIO

immagine.jpgPresso la sede del MiBACT, è stato presentato “Egitto Pompei”, grande progetto espositivo che ha occupato l’intero anno e che ha visto coinvolti il Museo Egizio di Torino, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e la Soprintendenza di Pompei. Attraverso 4 tappe in tre sedi, è stata raccontata l’influenza egizia nel mondo romano.

MARZO

02nefertitiscan-ngsversion-1448708407014-adapt_-676-2.jpgUltimo grande scoop sulle ipotetiche stanze nascoste nella tomba di Tutankhamon prima della netta virata con il nuovo ministro delle Antichità. I risultati delle prime due scansioni con georadar, infatti, sembravano confermare la presenza di vuoti dietro le pareti Ovest e Nord della camera funeraria. Il tecnico giapponese Hirokatsu Watanabe ha parlato addirittura di oggetti metallici e organici dietro le pareti.

APRILE

12963798_482652168606599_562693522145635653_nA Elefantina, la missione del Deutsches Archäologisches Institut in Kairo ha scoperto circa trenta blocchi appartenenti a una cappella per barca sacra fatta erigire da Hatshepsut per le processioni dedicate a Khnum. L’attribuzione alla regina deriva dai chiari segni di damnatio memoriae, in particolare nei confronti del nome nei cartigli.

MAGGIO

dnews-files-2015-12-restored-king-tut-mask-back-on-display-151217-jpg.jpgIl cambiamento già anticipato della gestione del caso “Tutfertiti” arriva durante la seconda conferenza internazionale dedicata al faraone bambino (6-8 maggio). Il nuovo ministro Khaled El-Enany si è rivelato subito molto più cauto del predecessore considerando le prospezioni con georadar effettuate per niente probanti e rimandando un’ulteriore analisi nella tomba a data da destinarsi.

GIUGNO

2016-636009206852758215-275_resizedDurante l’asportazione delle tavole di legno appartenenti alla seconda barca solare di Cheope, è stata identificata la copertura della cosiddetta “Cappella del capitano”. La squadra diretta da Sakuji Yoshimura (Waseda University), infatti, ha identificato il baldacchino per il conducente che si trovava a prua. Tutti i frammenti saranno restaurati e rimontati  nel Grand Egyptian Museum.

LUGLIO

wp-1468479188863.jpegPer la prima volta, presso il Museo Egizio del Cairo, sono stati esposti i frammenti di papiro scoperti nel 2013 a Wadi el-Jarf. Risalenti al 26° anno di regno di Cheope, sono i più antichi papiri iscritti mai individuati. Ma la loro importanza sta soprattutto nel loro contenuto: si tratta, infatti, di documenti amministrativi inerenti al cantiere della Grande Piramide.

AGOSTO

14089123_1164736523571996_1282132656514923048_nI membri del “South Asasif Conservation Project”, progetto di studio, pulizia e restauro di tombe già note ma mai pubblicate della necropoli di el-Asasif Sud, hanno scoperto un grande sarcofago di granito rosa nella tomba di Karabasken, Quarto Profeta di Amon e Sindaco di Tebe sotto il faraone Shabaka (715-705; XXV dinastia).

SETTEMBRE

l_146725_060410_updatesAltra scoperta per il team giapponese che lavora alla seconda barca funeraria di Cheope. Una delle ultime tavole prelevate, lunga 8 metri e larga 40 cm, presenta 11 ganci metallici, circolari o “ad U”, forse utilizzati come supporti per i remi. Si tratta di una novità perché non si trovano nella prima barca di Cheope.

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OTTOBRE

wp-1477780747076.jpegNotizia da prendere con le molle quella annunciata da Zahi Hawass alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Secondo il famoso egittologo, infatti, la maschera di Tutankhamon sarà esposta a Roma a giugno 2018. Difficile che il Grand Egyptian Museum si privi del suo reperto più famoso nel primo anno di apertura, ma se fosse vero, sarebbe un evento epocale.

NOVEMBRE

15078836_1234143779964603_7345540841472936907_nMentre a Tebe Ovest la missione spagnola del “Thutmosis III Temple Project” scopriva la tomba di Amon-Renef, funzionario vissuto all’inizio del III Periodo Intermedio, con tanto di copertura policroma in cartonnage della mummia, ad Abido archeologi egiziani hanno individuato un’importantissima necropoli e un centro abitato risalente alla I dinastia.

DICEMBRE

wp-1480612352330.jpegPiù che una scoperta, si tratta di una conferma che, però, ha avuto una grande risonanza mediatica, spesso travisata. Secondo analisi scientifiche, i frammenti di gambe mummificate conservati presso il Museo Egizio di Torino apparterrebbero alla regina Nefertari, proprio come s’ipotizzava dalla loro scoperta nel 1904.

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Un anno (il 2°) di DJED MEDU: le notizie più importanti del 2015

IMG_2907Siamo arrivati al secondo compleanno di Djed Medu. Prima di tutto, devo ringraziarvi di cuore perché, a guardare i numeri, il blog è cresciuto moltissimo. Numeri che, merito soprattutto del clamore provocato dalle nuove scoperte nella tomba di Tutankhamon, hanno portato il mio blog, il 30 novembre, a essere il più letto in Italia e il 51° al mondo. Di conseguenza, il post su Tut è stato quello con maggiori visualizzazioni dell’anno (scippando, fortunatamente, il primato a “Un papiro con Omero usato come carta igienica“). Ma eccovi una carrellata delle news più importanti del 2015:

GENNAIO

d79b50af-d9b3-48c7-a985-525dba007c70L’anno si è aperto con una grande scoperta di Barta ad Abusir: la tomba di Khentkaus III, regina ancora sconosciuta, madre del faraone Menkauhor (V din.). Poi, però, l’attenzione si è spostata verso la figuraccia mondiale fatta dal Ministero delle Antichità, costretto ad ammettere i danni provocati alla maschera di Tutankhamon da un restauro improponibile nell’agosto precedente.

FEBBRAIO

10994588_874922195886765_3311920611023200116_nIl nuovo faraone Seneb-Kay, re di II Periodo Intermedio (forse appartenente a una dinastia locale di Abido ancora non identificata), sarebbe stato ucciso in battaglia. Questa è la conclusione dell’analisi paleopatologica della University of Pennsylvania sui resti ossei scoperti solo nel gennaio del 2014.

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MARZO

11020761_878170048895313_2839076181544266285_nNon una ma ben due tombe sono il “bottino” di una sola settimana di lavoro della missione dell’American Research Center in EgyptSheikh Abd el-Qurna, Tebe Ovest. Gli archeologi americani, infatti, hanno scoperto le sepolture di due funzionari di XVIII dinastia, Amenhotep e Sa-Mut.

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APRILE

ImmagineIl 1 aprile, dopo mesi di restauro, si è tenuta l’inaugurazione ufficiale del Museo Egizio di Torino, completamente rinnovato negli allestimenti e nei contenuti scientifici e con gli spazi espositivi raddoppiati. Il giorno prima, invece, ho avuto l’onore di partecipare all’anteprima stampa.

MAGGIO

11146612_10155569274035103_7603329492485347333_nE il nuovo Egizio si è subito attivato sotto la spinta del neo-direttore Christian Greco che, per il museo, ha riportato una missione archeologica in Egitto dopo 16 anni dall’ultima. Lo scavo a Saqqara, in collaborazione con gli egittologi di Leiden, ha permesso la scoperta, tra le altre cose, di una statua di Horus e una stele quadrifronte.

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GIUGNO

egypt-dog-catacombs-undergroundDopo sei anni, Paul Nicholson (Cardiff University) ha pubblicato i risultati del primo studio di mappatura delle cosiddette “Catacombe di Anubi”, necropoli situate a Fag el-Gamous, Saqqara Nord, dove, tra periodo tardo ed età tolemaica, sono stati sepolti oltre 8 milioni di mummie di cani.

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LUGLIO

erem2015_7_nn571Seconda grande scoperta fatta a Qurna, questa volta dalla missione polacca diretta da Andrzej Ćwiek che, pulendo una tomba di Medio Regno, ha trovato un raro frammento di lino dipinto in inchiostro nero con tre colonne di geroglifici che riportano i cartigli di Tolomeo XII (80-58, 55-51 a.C.), padre di Cleopatra VII.

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AGOSTO

locandinaice11loghipromotori_6Altro evento egittologico per l’Italia e in particolare per Firenze: l’XI International Congress of Egyptologists, convegno che ha visto la partecipazione di centinaia di egittologi da tutto il mondo. Intanto, poco prima, Nicholas Reeves aveva pubblicato la sua teoria della presenza della tomba di Nefertiti nella KV62.

SETTEMBRE

Chris Naunton goes in Flinders Petrie's footsteps.Qualche giorno dopo, è stato ufficializzato il nuovo Consiglio dell’International Association of Egyptologists, in parte già anticipato a Firenze, che sarà presieduto fino al prossimo congresso (Luxor 2019) da Chris Naunton.

 

OTTOBRE

dahshur_-_bent_pyramid_-_crop.jpgIl ministro El-Damaty ha lanciato “ScanPyramids“, progetto internazionale che, con l’ausilio delle tecnologie più avanzate, avrà il compito di analizzare le piramidi di Dashur e Giza e di individuare eventuali camere o corridoi nascosti.

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NOVEMBRE

01nefertitiscan-ngsversion-1448703598206-adapt-676-1Come anticipato all’inizio del post, in questo caso la definizione di notizia più importante del mese è decisamente riduttiva: analisi termografiche e georadar hanno confermato la presenza nella tomba di Tutankhamon di due aperture che porterebbero a stanze mai viste finora.

 

DICEMBRE

12360124_915316591856653_7769250523212450936_nCome l’apertura, anche la chiusura dell’anno è dedicata a Tutankhamon e alla sua maschera. La grottesca vicenda della barba vicenda si è conclusa con il restauro di Christian Eckmann che, fra l’altro, ha individuato il meccanismo originale di fissaggio: un tubo interno d’oro e uno strato di cera d’api.

 

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