Articoli con tag: depositi di fondazione

Abido, scoperto deposito di fondazione del tempio di Ramesse II

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Source: Ministry of Tourism and Antiquities

Ad Abido, la missione dell’Institute for the Study of the Ancient World della New York University ha scoperto uno dei depositi di fondazione del tempio che Ramesse II (1279-1212 a.C.) realizzò per la triade Osiride-Iside-Horus dopo aver completato quello più celebre di Seti I.

I depositi di fondazione erano sepolture di oggetti rituali effettuate per consacrare un terreno prima della costruzione di un tempio o di una tomba. In questo caso, posizionato nell’angolo nord-occidentale, comprendeva offerte di cibo, vasi in ceramica – alcuni dei quali con iscrizioni in ieratico -, modellini di utensili in rame, un pestello in alabastro egiziano e targhe dipinte in verde e blu con il cartiglio del faraone. Questo ritrovamento conferma quindi l’ipotesi secondo la quale il tempio sia stato inaugurato da Ramesse II e non iniziato già dal padre.

Indagando sul lato meridionale del tempio, attorno al nuovo ambiente reale, sempre riconducibile a Ramesse II, scoperto lo scorso anno, il team diretto da Sameh Iskander e da Ogden Goelet ha individuato anche 10 magazzini in mattoni crudi che servivano alla conservazione del grano, delle offerte e degli arredi del santuario (foto in basso).

Nei muri dei magazzini erano state scavate, come testimonianza di una devozione molto più tarda, nicchie con 12 crani di tori e altre ossa sacrificali deposte nel periodo tolemaico, più un intero scheletro dello stesso animale posizionato sotto il pavimento del palazzo templare (la struttura quadrata in calcare bianco che spicca tra le mura più scure)

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Source: Ministry of Tourism and Antiquities

 

 

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Scoperto deposito di fondazione con il nome di Thutmosi II: vicini all’individuazione della sua tomba?

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Source: PAP/A. Niwiński

Gli egittologi diretti da Andrzej Niwiński (Istituto di Archeologia dell’Università di Varsavia) potrebbero aver effettuato a Deir el-Bahari una scoperta eccezionale. Infatti, indagando tra i detriti nelle vicinanze del tempio di Hatshepsut – dove i Polacchi scavano ormai da 60 anni –  hanno individuato un deposito di fondazione reale con implicazioni potenzialmente molto importanti.

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Source: PAP/A.Niwiński

In realtà, la scoperta risale al marzo dello scorso anno, ma solo in questi giorni è stata resa pubblica. Tra le rocce si trovava una cassa in pietra calcarea con una base quasi quadrata dai lati di circa 40 cm (foto in alto). All’interno erano conservati tre pacchetti di lino che contenevano lo scheletro di un’oca sacrificata (in basso a sinistra), un uovo dello stesso uccello e una cassettina di legno con un altro uovo avvolto, forse di ibis.

Accanto alla cassa è stato ritrovato un quarto involto di tessuto che celava un contenitore in legno (foto in alto a destra), che a sua volta conteneva un piccolo scrigno in faience verde a forma di cappella (foto in basso). L’oggetto, finemente decorato, presenta un cartiglio con il nome Aakheperenra, uno dei titoli del faraone Thutmosi II (1493–1479 a.C.).

L’importanza del ritrovamento è data dal contesto e proprio da questo nome. I depositi di fondazione, infatti, erano sepolture di oggetti rituali effettuate per consacrare un terreno prima della costruzione di un tempio o di una tomba. Tomba di cui, per il marito di Hatshepsut, non si conosce ancora l’ubicazione. Se infatti abbiamo la mummia di Thutmosi II perché spostata durante la XXI dinastia nella cachette di Deir el-Bahari (DB320) insieme ai corpi di altri faraoni, non sappiamo dove sia stato seppellito in origine. Per questo Niwiński spera che questo deposito possa aver avvicinato il suo team alla scoperta di una delle tombe reali che mancano ancora all’appello.

Video intervista (in polacco, ma con più immagini) al direttore della missione: http://naukawpolsce.pap.pl/aktualnosci/news%2C81016%2Cegipt-polacy-odkryli-depozyt-krolewski-sprzed-35-tys-lat-kolo-swiatyni

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Scoperti 4 depositi di fondazione nella Valle dei Re, indizi di una nuova tomba?

Ancora Valle dei Re che, a questo punto, diventa il fulcro d’attenzione dell’archeologia mondiale. Nella Valle Occidentale, detta anche “Valle delle Scimmie”, sono stati individuati quattro depositi di fondazione ricchi di oggetti di vario tipo. A dire il vero, non sarebbe una recente scoperta ma un dato ancora non pubblicato della missione egiziana, diretta da Zahi Hawass, che ha scavato nell’area dal 2007 al 2011.

Afifi Ghonim (Ministero delle Antichità) e Glen Dash (Glen Dash Foundation for Archaeological Research) hanno reso noto che, grazie all’utilizzo del georadar, sono stati ritrovati quattro depositi votivi di 1 m² ciascuno che contenevano oggetti ceramici, tra cui un vaso dipinto di blu, attrezzi in selce con manico di legno e un cranio di mucca (vedi foto). L’importanza della scoperta non sta negli oggetti recuperati ma nel loro significato; infatti, depositi del genere venivano preparati prima di realizzare una tomba o un tempio. Di solito, ce ne sono quattro che delimitano l’area e un quinto (quello che manca) in asse con la costruzione. Che siano indizi della presenza di una sepoltura ancora ignota? Gli stessi archeologi spiegano che non è così automatico perché il progetto potrebbe essere stato abbandonato. Nel dire questo, però, non hanno perso l’occasione di fare una sparata mediatica ammettendo la possibilità che si tratti della tomba incompiuta di Akhenaton. Purtroppo, la missione al momento è interrotta e non c’è modo di continuare gli studi.

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