Articoli con tag: Gianluca Miniaci

Conferenza internazionale (Parigi, 23-24 giugno): “Voices, images, and artefacts of ancient craftsmen/women: encountering the material producers of Middle Bronze Age Egypt (2000-1500 BC)”

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L’applicazione delle moderne categorie mentali alle civiltà del passato ha sempre creato fraintendimenti ed errate gerarchizzazioni di valori. È così che si è diviso tra arte e artigianato solo per la predilezione dell’aspetto estetico – sempre giudicato secondo i canoni di bellezza contemporanei – rispetto a quello funzionale dei reperti archeologici. In questo modo, gli archeologi del passato hanno colpevolmente messo in secondo piano informazioni fondamentali per la comprensione dell’essenza stessa dell’oggetto di studio. Fortunatamente, negli ultimi anni, si sta assistendo a una rivalutazione di queste produzioni di “serie B” che comprende una maggior attenzione alle tecniche di realizzazione, agli strumenti adottati, ai materiali scelti e all’identikit degli artigiani. Un recente esempio è la costituzione delle nuove gallerie dedicate alla cultura materiale nel Museo Egizio di Torino.

In quest’ottica, segnalo “Voices, images, and artefacts of ancient craftsmen/women: encountering the material producers of Middle Bronze Age Egypt (2000-1500 BC)”, interessante conferenza internazionale che si terrà a Parigi il 23 e il 24 giugno e che tratterà proprio di tutti quegli aspetti che caratterizzano la produzione artigianale nell’Egitto del Medio Bronzo. Studiosi da tutta Europa interverranno sui modi di rappresentazione, linguistica e figurativa, degli artigiani e sulla percezione che essi avevano del loro stesso lavoro (Es. “Satira dei mestieri”), portando al centro del dibattito la società egiziana attraverso un approccio multidisciplinare; oltre a egittologi, infatti, saranno presenti anche orientalisti, grecisti e antropologi. Poi, passando dal soggetto all’oggetto, grazie alle analisi archeometriche saranno illustrate le tecniche di lavorazione, le materie prime, gli strumenti e i centri di produzione. Inoltre, si parlerà anche dell’interscambio delle conoscenze e dei canali di circolazione delle idee prima ancora delle merci.

Il convegno rappresenta il momento conclusivo di “S.H.A.P.E. – Seeing and Hearing the Ancient Producers of Egypt”, progetto di ricerca internazionale Marie Curie del dott. Gianluca Miniaci, promosso dal Dip. di Scienze storiche e filosofiche  dell’École Pratique des Hautes Études  e con la collaborazione dell’Università di Pisa.

 

23-24 Giugno

Institut National d’Histoire de l’Art (INHA) – Auditorium

2, rue Vivienne – 75002 Paris

 

Per il programma completo e maggiori informazioni:  http://www.egypt-shape.com/news/

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Middle Kingdom Studies 1: “The World of Middle Kingdom Egypt (2000-1550 BC)”, Volume I

9781906137434Interessante novità editoriale tutta incentrata su un’epoca della storia faraonica che, strano a dirsi, è piuttosto snobbata. Quando si parla di Egitto, la gente pensa subito alle grandi piramidi di Antico Regno e alle tombe di Nuovo Regno della Valle dei Re. Quindi, sembra che il grande pubblico, ma anche molti studiosi, si sia dimenticato del Medio Regno. Per ovviare a questa lacuna, Gianluca Miniaci  e Wolfram Grajetzki, esperti del periodo, hanno ideato una nuova serie di pubblicazioni dove far confluire interventi di egittologi di tutto il mondo su archeologia, storia dell’arte, religione e lingua: “Middle Kingdom Studies”. La vera novità, però, consiste nell’abolizione della rigida divisione temporale classica che si limita alla fine della XI e alla XII dinastia a beneficio di un allargamento al I e al II Periodo Intermedio. In totale, quindi, viene coperto un range cronologico che va dal 2000 al 1550 a.C. circa.

 

Gli articoli del primo numero (http://www.goldenhp.co.uk/index2.htm) sono i seguenti:

  • Burial Assemblages of the Late Middle Kingdom, Shaft-tombs in Dahshur North Masahiro Baba, Ken Yazawa
  • Stone Objects from the Late Middle Kingdom Settlement at Tell el-Dabʻa, Bettina Bader
  • The Statue of the Steward Nemtyhotep (Berlin ÄM 15700) and some Considerations about Royal and Private Portrait under Amenemhat III, Simon Connor
  • Thoughts on the Sculpture of Sesostris I and Amenemhat II, Inspired by the Meket-re Study Day, Biri Fay
  • London BM EA 288 (1237) – a Cloaked Individual, Biri Fay
  • Neferusobek Project: Part I, Biri Fay, Rita E. Freed, Thomas Schelper, Friederike Seyfried
  • A Torso gets a Name: an Additional Statue of the Vizier Mentuhotep?, Rita E. Freed
  • Three Burials of the Seventeenth Dynasty in Dra Abu El-Naga, José M. Galán, Ángeles Jiménez-Higueras
  • A Middle Kingdom Stela from Koptos (Royal Pavilion & Museums, Brighton & Hove HA282043), Wolfram Grajetzki
  • Hathor and her Festivals at Lahun, Zoltán Horváth
  • King Seankhibra and the Middle Kingdom Appeal to the Living, Alexander Ilin-Tomich
  • A unique Funerary Complex in Qubbet el-Hawa for Two Governors of the Late Twelfth Dynasty, Alejandro Jiménez Serrano
  • In the Realm of Reputation: Private Life in Middle Kingdom Auto/biographies, Renata Landgráfová
  • The So-called Governors’ Cemetery at Bubastis and Provincial Elite, Tombs in the Nile Delta: State and Perspectives of Research, Eva Lange
  • The Archetype of Kingship Who Senwosret I claimed to be, How and Why?, David Lorand
  • Tracing Middle Kingdom Pyramid Texts Traditions at Dahshur, Antonio J. Morales
  • New Approaches to the Study of Households in Middle Kingdom and Second Intermediate Period Egypt,  Miriam Müller
  • The (social) House of Khnumhotep, Melinda G. Nelson-Hurst
  • Scribes of the Gods in the Coffin Texts, Rune Nyord
  • The Significance of the Hieroglyph  ‘The Egg with the Young Bird Inside, Mohamed Gamal Rashed
  • The Canopic Chest of Khakheperreseneb/Iy – Louvre E 17108, Patricia Rigault
  • I am a Nbt-pr, and I am Independent Danijela Stefanović, Helmut Satzinger
  • Garstang’s El Arabah Tomb E.1, Angela M. J. Tooley
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“Tra Oriente e Occidente: la cultura dell’Antico Egitto”

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Salerno-Londra andata e ritorno: è il viaggio culturale che lega l’Università di Salerno e l’Univesity College London attraverso lo studio dell’antico Egitto. Il Dr. Gianluca Miniaci (UCL) ha ideato il progetto “Tra Oriente e Occidente: la cultura dell’Antico Egitto” portando per la prima volta l’insegnamento dell’Egittologia nell’ateneo campano. L’iniziativa, inclusa dell’ambito dei “Messaggeri della Conoscenza”, promuove scambi internazionali e una didattica innovativa con lezioni interattive e multimediali. I ragazzi, infatti, hanno potuto apprezzare nuovi strumenti come l’uso di telecomandi per sondaggi in tempo reale o la realizzazione di ebook. Tra gli studenti che hanno partecipato al corso, ne sono stati scelti cinque che approfondiranno la loro esperienza presso l’UCL e che descriveranno le attività svolte su un blog.

Per maggiori informazioni: wwww.messaggeriegittounisa.it

www.facebook.com/messaggeriegittounisa?fref=ts

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“Lettere ai morti nell’Egitto antico e altre storie di fantasmi”

ImmagineHo appena finito di leggere un nuovo interessante libro, fresco di stampa, scritto da Gianluca Miniaci, ricercatore presso l’UCL (University College London), che s’intitola “Lettere ai morti nell’Egitto antico e altre storie di fantasmi”.

Il titolo potrebbe incuriosire nel modo sbagliato a causa della moderna concezione che si ha della vita ultraterrena e, quindi, va fatta una premessa. E’ noto a tutti il legame sacrale che gli antichi Egizi avevano con la morte. Infatti, quando si parla di Egitto, le prime cose che vengono in mente al grande pubblico sono le piramidi e le mummie. Ma, dietro ai riti religiosi, alle formule templari, alle preghiere dei sacerdoti, esisteva un mondo di miti e credenze popolari. Come ricordato nella prefazione, da qualche anno è salita alla ribalta la cosiddetta “archeologia della paura”, ramo che si occupa del rapporto della gente comune con l’ignoto e l’invisibile al di fuori dei canoni teologici ufficiali.

In particolare, il rapporto con i defunti era molto più pragmatico di quello che sembra. I cari trapassati venivano invocati per risolvere qualsiasi problema e le richieste andavano dalla guarigione da malattie ad altre protezioni generiche, dal punire tradimenti amorosi alla spinta verso la nascita di un figlio maschio, dal favorire il raccolto all’intercessione su questioni di eredità. La stessa cosa che succede oggi quando si spera in numeri vincenti per il superenalotto suggeriti dal nonno in sogno; solo che gli Egiziani erano più pratici e lo chiedevano direttamente.

Espressioni principali di questa prassi sono le “Lettere ai morti”, raccolta di 17 documenti (su papiro, ceramica, stele ecc.) chiamati così da Gardiner e Sethe quando li pubblicarono nel 1928. La prima parte del libro si occupa proprio di questi documenti, per la prima volta presentati in maniera completa in italiano. La seconda parte parla delle “Storie di fantasmi”, filone letterario, sviluppatosi soprattutto dall’Epoca Tarda in poi, che racconta le leggende sulle varie manifestazioni dei defunti (ba, akh o mwt). Poi, si passa alla terza sezione con le “Formule per la protezione dai fantasmi” (soprattutto dagli spiriti delle persone morte in modo violento) e, infine, all’epilogo disincantato e scettico del “Canto dell’arpista”.

Ogni documento è corredato di provenienza, datazione, traduzione, note filologiche e bibliografia di riferimento, mentre un ampio glossario permette la lettura anche a chi non fosse addentrato nella materia.

http://www.paideiaeditrice.it/site/scheda/1683

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