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Asasif, scoperti tre sarcofagi di XVIII dinastia

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Source: MoA

Ultimamente la necropoli di el-Asasif, Tebe Ovest, sforna sarcofagi su sarcofagi. Dopo la cachette di III Periodo Intermedio, poco lontano sono stati scoperti tre sarcofagi lignei perfettamente conservati risalenti all’inizio della XVIII dinastia (XVI sec. a.C. circa). Questa volta, però, protagonista del ritrovamento è la missione dell’IFAO (Institut Français d’Archéologie Orientale) e dell’Università di Strasburgo, diretta da Frédéric Colin.

Gli archeologi francesi sono alla loro seconda campagna di scavo nell’area della tomba di Pediamenopet (TT33) e già lo scorso anno trovarono due sarcofagi coevi che furono aperti in diretta svelando le mummie al loro interno.

Passando alla presentazione degli esemplari appena scoperti:

  • il primo (foto in alto), lungo 1,90 m, apparteneva a una donna di nome Rau ed è decorato con strisce bianche con geroglifici su sfondo giallo;
  • il secondo (foto in basso), lungo 1,80, appartiene alla categoria dei cosiddetti sarcofagi rishi (dall’arabo “piuma”), chiamati così per la particolare decorazione, già attestata durante la XVII din., con ali policome che occupano l’intero coperchio. In questo caso, la mancanza di testi rende impossibile conoscere il nome del proprietario;
  • del terzo purtroppo non sono state diffuse foto*, per questo bisogna fidarsi della breve descrizione del Ministero delle Antichità che parla di una bara di 1,95 m appartenente a una donna chiamata “T Abu“.
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Sarcofago rishi (Source: MoA)

*Qualche giorno dopo è stato l’IFAO a pubblicare un’immagine, seppur non particolareggiata, del terzo sarcofago che sembra simile a quello scoperto l’anno scorso, cioè con strisce gialle su sfondo bianco.

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Source: IFAO

Aggiornamento (09/01/2020):

Dopo qualche mese dall’annuncio della scoperta, Frédéric Colin ha comunicato a National Geographic France una possibile interpretazione dell’insolita tipologia di sepoltura dei tre sarcofagi. Come i due ritrovati nel 2018, infatti, erano completamente ricoperti da detriti ordinati di piccole dimensioni in un terrapieno regolarizzato da muretti (foto in alto). Nelle macerie si trovavano anche oggetti di corredo funebre e tracce di cibo come semi, frutta e addirittura un vaso ancora contenente un pasto dall’odore acre. Tuttavia, i sarcofagi sono più antichi dello strato in cui erano sepolti trovandosi sotto la rampa processionale che conduceva al tempio funerario di Thutmosi III a Deir el-Bahari.

Appare quindi evidente si trattasse di deposizioni secondarie e ci anche sono forti indizi che le bare siano state aperte e richiuse con la risistemazione delle mummie al loro interno. Quindi, oltre alle classiche spiegazioni che vedono lo spostamento dei sarcofagi dovuto proprio alla realizzazione della rampa o per nasconderli da eventuali saccheggi, Colin ha ipotizzato l’esistenza di una tipologia di sepoltura finora sconosciuta. I morti sarebbero stati volutamente collocati sotto la pavimentazione della via processionale per metterli in contatto con i rituali religiosi.

 

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Asasif, scoperti sarcofago e stele di XVIII dinastia

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Source: MoA

In attesa dell’annuncio ufficiale della scoperta di una tomba con due mummie di cui si vocifera ormai da settembre, dalla necropoli tebana di el-Asasif arriva un altro ritrovamento. La missione francese dell’IFAO (Institut Français d’Archéologie Orientale) e dell’Università di Strasburgo diretta da Frédéric Colin ha individuato nell’area settentrionale del sito un sarcofago ligneo dipinto e una stele di XVIII dinastia (1543-1292 a.C.).

La bella stele in arenaria in origine era rettangolare (1 x 0,65 m) e coronata da una modanatura a gola egizia. Scene rituali di offerta si sviluppano su tre registri in cui vengono menzionati due alti funzionari dell’epoca, Tetianekh e quell’Ineni che, secondo Colin, sarebbe lo stesso “Supervisore dei granai di Amon” sepolto nella TT81 a Sheikh Abd el-Qurna. Sempre all’inizio della XVIII dinastia, come si vede dallo stile decorativo, risalirebbe il sarcofago ‘bianco’, lungo 1,70 m, che si è perfettamente conservato se si esclude la punta dei piedi.

https://tombett33.hypotheses.org/

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Source: MoA

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Scoperte due tombe di Antico Regno nei pressi di Saqqara

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Source: MSA

Gli archeologi diretti da Vassil Dobrev (Institut français d’archéologie orientale) hanno scoperto due tombe di VI dinastia a Tabit El-Geish, sud di Saqqara. Le sepolture appartengono a due sacerdoti del tempo di Pepi II (2240-2150 a.C.), chiamati Ankhti e Sabi (nella foto). Nei rispettivi pozzi funerari, profondi 12 e 6 metri, sono stati ritrovati resti ossei sparsi che indicano che le tombe erano state violate già durante la VII o l’VIII dinastia. Rimangono comunque alcuni oggetti del corredo come giare di alabastro e vasi ceramici. Le strutture sono scavate nella roccia con la copertura superiore costruita in mattoni crudi. Ma, ancora una volta, la parte più importante della scoperta consiste nelle decorazioni parietali, dai colori ancora accesi, che presentano classiche scene di offerta e riti funebri come “L’apertura della bocca” e l’unzione del corpo da mummificare con “I 7 oli sacri”.

Per informazioni sulla missione IFAO: http://www.ifao.egnet.net/archeologie/tabbet-al-guech/

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Armant, scoperta testa di statua di Amenofi III

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Source: ifao.egnet.net/archeologie/ermant

Durante la visita alle missioni attive nel governatorato di Luxor, il ministro El-Damaty ha annunciato la scoperta della testa di una statua di Amenofi III (altre fonti parlano di Thutmosi III). Il ritrovamento è stato effettuato dagli archeologi francesi dell’IFAO che stanno lavorando al consolidamento delle fondamenta del Tempio di Montu-Ra ad Hermonthis (l’attuale Armant, 25 km a sud del capoluogo). La struttura, originaria dell’Antico Regno, fu riutilizzata e modificata per tutta la storia egizia fino all’epoca romana. Notevoli sono gli interventi di Thutmosi III e il riallestimento completo durante i Tolomei, mentre la necropoli era particolarmente legata al culto del toro Bukhis.

La testa in questione è in arenaria e in pessimo stato di conservazione. La resa del volto è completamente abrasa e poco rimane della corona. Per questo, il reperto sarà presto restaurato nei magazzini IFAO di Luxor. Il caso vuole che, nell’ultimo anno, nel sito siano state ritrovate altre cinque teste reali, una con la corona bianca e quattro con la corona dell’Alto e del Basso Egitto, probabilmente risalenti al Nuovo Regno (qui un articolo sul numero 44 di “Egyptian Archaeology” per approfondire l’argomento).

 

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