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Saqqara: ecco le radiografie delle mummie di leone

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ph. MoA, fonte: elbalad.news (rielaborazione grafica @djedmedu)

Il sito egiziano El Balad ha ottenuto in esclusiva dal Ministero delle Antichità le prime radiografie effettuate su alcune delle 5 mummie di cuccioli di leone la cui scoperta è stata annunciata sabato scorso a Saqqara. Gli esami continueranno nei prossimi giorni anche sugli altri esemplari per confermare con certezza quest’attribuzione.

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Tutti i particolari e le foto della scoperta di mummie di leone a Saqqara

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Ph. Hamada Elrasam / AFP

Si attendeva da giorni la conferma dell’indiscrezione, anticipata all’inizio di novembre dal ministro egiziano delle Antichità Khaled el-Enany, della scoperta a Saqqara di una mummia di leone. La grande necropoli a sud del Cairo è infatti famosa per ospitare milioni di corpi imbalsamati di animali lasciati dai pellegrini come ex-voto alle varie divinità, in particolare dal Periodo Tardo a quello greco-romano. Ma, tra gatti, cani, ibis e coccodrilli, il ritrovamento di un grande felino sarebbe un evento con un solo precedente nella storia.

Sabato 23 novembre, durante la consueta conferenza stampa con le più alte cariche del ministero, la conferma è arrivata, ma inclusa in un contesto ben più corposo. El-Enany ha infatti annunciato la terza grande scoperta in quest’area nell’arco di un anno. Dopo il deposito con decine di mummie animali, tra cui quelle rarissime di scarabei, e la meravigliosa tomba del sacerdote di V dinastia Wah-t, la missione archeologica egiziana del Bubasteion si è spostata più ad ovest e, sotto una montagna di detriti, ha individuato un deposito con centinaia di oggetti e mummie.

Sono talmente tanti i reperti ritrovati che il ministro ha parlato ironicamente della “scoperta di un museo”. Non a caso, le classiche teche disposte di fronte al pubblico di giornalisti e autorità locali e straniere oggi sono state molte di più del solito e hanno mostrato lo stretto legame del luogo al culto della dea Bastet.

Si contano infatti 75 statuette di diverse misure, in legno o bronzo, che raffigurano gatti e decine di mummie di felini posizionate in due piccoli sarcofagi in pietra e 25 casse lignee che contenevano anche altri oggetti. Inoltre, sono stati individuati 73 bronzetti di Osiride, 6 statuette in legno dipinto di Ptah-Sokar-Osiride, 11 in legno o faience di Sekhmet e decine di altri pezzi che rappresentano falchi, ibis, sciacalli, cobra, tori Api ecc. Oltre ai felini, erano presenti altri animali imbalsamati come due manguste e tre piccoli coccodrilli nascosti in simulacri con le fattezze del rettile.

In questa enorme quantità di antichità, si segnalano in particolare una meravigliosa statua lignea di Neith, dea tutelare della città di Sais, capitale della XXVI dinastia, e un impressionante scarabeo in pietra, tra i più grandi noti finora in Egitto, accompagnato da due coleotteri più piccoli in legno e arenaria. Un rilievo in pietra con inciso il cartiglio del faraone Psammetico I (664-610 a.C.) ha invece fornito la datazione del nascondiglio.

Il resto dei reperti ritrovati si riferisce alla prima funzione della struttura, originariamente una tomba poi riutilizzata per lasciare offerte a Bastet e alle altre divinità: si notano infatti amuleti in faience, ushabti, maschere funerarie, vasi in ceramica e alabastro e un poggiatesta in legno.

Tornando alla notizia di apertura, la mummia di leone non sarebbe sola ma accompagnata da altri quattro esemplari simili. Sono infatti cinque le mummie di “grandi gatti” ritrovati, tra le quali due sono state analizzate con TAC e raggi X. Questi esami preliminari – che hanno visto la collaborazione anche della celebre egittologa Salima Ikram, una delle massime esperte nel campo – rivelerebbero sotto le bende i corpi di due cuccioli di leone, di circa 6-8 mesi, lunghi 90 cm.

Il Bubasteion di Saqqara era, come detto, un vasto complesso templare dedicato alla dea Bastet, per questo molte delle tombe più antiche della zona furono riutilizzate per la deposizione di milioni di mummie di gatto. La presenza di leoni, in particolare di giovanissima età, sarebbe quindi da collegare al culto di Mahees, dio leonino figlio di Bastet.

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Fotografia AFP

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Saqqara: le mummie di leone sarebbero 5 (trovate insieme a centinaia di altri reperti come uno scarabeo gigante)

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Source: @SeeNewsEGY

Ci si aspettava la conferma della scoperta di una mummia di leone a Saqqara e invece, a quanto pare, i “grandi gatti” sarebbero ben cinque.

Si è da poco conclusa la conferenza stampa del ministro delle Antichità Khaled el-Enany che ha confermato quanto anticipato qualche settimana fa, cioè che gli esami preliminari con TAC e raggi X avrebbero rilevato il corpo di un cucciolo di leone di 6-8 mesi sotto le bende di una delle mummie animali trovate in un grande deposito di Epoca Tarda nell’area del Bubasteion.

Le analisi sono state effettuate, con stesso risultato, su un secondo esemplare di circa 90 cm, mentre si aspetta lo studio di altre tre mummie troppo grandi per essere gatti. Del felino domestico sono stati ritrovati comunque dviesi corpi imbalsamati in 25 casse di legno insieme a centinaia di reperti come statue di divinità in legno e bronzo, figurine animali, amuleti in faience, maschere funerarie, vasi, un grande scarabeo in pietra (foto in basso a destra) e una bella statua lignea della dea Neith.

La cachette risalirebbe alla XXVI dinastia, come dimostra la presenza del nome di Psammetico I (664-610 a.C.) su un rilievo in calcare.

Tutti gli aggiornamenti e ulteriori foto saranno riportate prossimamente nel mio articolo su National Geographic.

 

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Saqqara, scoperta mummia di leone?

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Source: wikipedia.org

La necropoli di Saqqara, oltre che per la piramide a gradoni, è celebre anche per i depositi votivi con milioni di mummie di animali – tra babbuini, ibis, cani, gatti, pesci, coccodrilli, roditori ecc. – che erano donate alle varie divinità. Questa volta, però, sarebbe stata individuata una specie (quasi) mai riscontrata tra questo tipo di ex voto. Ad annunciarlo è stato il ministro delle Antichità Khaled el-Enany che, arrivato a Londra per l’inaugurazione della mostra “Tutankhamun: Treasures of the Golden Pharaoh”, ha dichiarato ai microfoni del Daily Express che una missione egiziana avrebbe scoperto i resti imbalsamati di «Un animale molto strano, come un grosso gatto, forse un leone o una leonessa».

Non si sa altro del ritrovamento perché, giustamente, il ministro ha aggiunto che l’annuncio ufficiale sarà effettuato fra circa tre settimane, dopo opportuni esami, come TAC e analisi del DNA, che permettano di identificare con certezza cosa ci sia sotto le bende. Non è raro infatti trovare sorprese inaspettate nelle mummie animali, come esemplari multipli, costruzioni fittizie realizzate attorno a singole parti anatomiche o addirittura involucri vuoti. Tuttavia, la mancanza di notizie non ha impedito alle testate giornalistiche di tutto il mondo di creare titoli clickbait sulla faccenda, a partire dallo stesso Daily Express che allude a una vera sfinge.

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P. Chapuis / MAFB. Copyright Hypogees

Esiste un precedente simile, sempre da Saqqara, individuato nel 2001 dal team della Mission archéologique française du Bubasteion diretto da Alain-Pierre Zivie. La tomba di Maia, nutrice di Tutankhamun, era stata riutilizzata in Epoca Tarda come luogo di deposizione di mummie animali, soprattutto di gatti, dedicate alla dea Bastet. Tra queste, gli archeologi francesi trovarono lo scheletro ben conservato e indisturbato di un leone adulto (foto a sinistra). Nonostante le fonti egiziane parlino spesso di leoni allevati e sepolti, questo fu il primo caso attestato archeologicamente. Secondo Zivie il leone, tenuto in cattività fino a un’età avanzata, sarebbe stato sepolto come incarnazione del dio Mahes, figlio di Bastet (o di Sekhmet nell’Alto Egitto).

Qui una breve pubblicazione del 2004 su Nature: https://www.nature.com/articles/427211a.pdf

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Scoperto tempio greco-romano a 50 km dall’Oasi di Siwa

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Source: MoA

Ad Al-Salam, località situata circa 50 km a est dall’Oasi di Siwa, la missione diretta da Abdel Aziz El-Demery ha scoperto un nuovo tempio di età greco-romana. Gli archeologi egiziani hanno finora scavato la parte anteriore della struttura, comprese la facciata, l’entrata principale, alcune fondazioni e le mura perimetrali della prima corte. Tra i blocchi in calcare recuperati, ne spiccano alcuni che conservano ancora le classiche decorazioni architettoniche dell’epoca, in particolare la cornice a “kyma ionico” (modanatura con ovuli e lancette; foto in basso a sinistra) e dentelli. Inoltre, sono stati individuati diversi reperti come contenitori ceramici, monete, la testa di una statua maschile e due leoni in calcare.

La scoperta conferma l’importanza dell’area soprattutto dal periodo tolemaico. Non a caso, la vicina Oasi di Siwa, nel Deserto Occidentale al confine con la Libia, si ricorda per l’Oracolo di Amon che, nel 332 a.C., avrebbe rivelato ad Alessandro Magno la sua origine divina e la buona riuscita delle sue campagne militari.

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