Articoli con tag: Museo greco-romano

Le ultime notizie egittologiche del 2018

Con il nuovo anno, faccio una veloce carrellata delle ultime notizie del 2018 che non ho riportato sul blog per mancanza di tempo o per concomitanza di altri articoli da pubblicare.

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Source: MoA

A Tell el-Deir, nella città di Damietta (costa del Mediterraneo), una missione egiziana ha scoperto una serie di sarcofagi di epoca romana. Le bare consistono in contenitori di terracotta con i tratti del viso abbozzati o semplici decorazioni geometriche. Al loro interno gli archeologi hanno ritrovato ancora tracce delle bende e degli involucri di cartonnage. I ritrovamenti comprendono vasi di ceramica, oltre 700 amuleti di diversi tipi e materiali (scarabei, udjat, cuori-ib, pilastri-djed, piume, nodi-tiet, figure di Tauret e Iside, orizzonti-akhet, ecc.), ushabti di Epoca Tarda (nelle precedenti campagne di scavo qui era stata indivuiduata una necropoli databile al regno di Nectanebo II) e 5 tra anelli e pendenti d’oro romani.

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Una ‘non notizia’ che è circolata in questi giorni a causa dell’inaccuratezza dei siti egiziani è quella della scoperta della più antica fabbrica di profumi al mondo nel governatorato di Daqahliyya, nel nord del Delta. Al di là del tono eccessivamente sensazionalistico per un’area di età tolemaica quando ci sono esempi molto più antichi, dei nomi sbagliati e delle foto vecchie o appartenenti ad altri contesti (come il tempio di Antonino Pio a Siwa), non si tratta di una novità ma il resoconto di una conferenza fatta sui risultati della missione archeologica americana nella zona (foto in basso). Infatti, Jay Silverstein – direttore del Tell Timai Project insieme a Robert Littman (University of Hawaii a Manoa) – la scorsa settimana ha illustrato a giornalisti, archeologi e amministratori locali le scoperte effettuate dal 2007 ad oggi. In particolare, il centro di produzione dei profumi è stato individuato nel sito di Timai el-Amdid e consiste in speciali forni e vani con dipinti che mostrano le tecniche di estrazione delle essenze da fiori e piante e d’infusione dell’olio d’oliva. Tuttavia, nonostante questa fiorente attività, l’antica Thmuis sembra essere stata abbandonata intorno al  206–186 a.C. dopo un evento cruento, come testimoniano armi e caveri di soldati abbandonati nelle strade (per approfondire, un articolo più esteso di Archaeology nov/dic 2017).

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Source: Tell Timai Project

La missione italo-olandese a Saqqara è finalmente riuscita a dare un nome al proprietario della Tomba X scoperta nel 2013 (foto in basso). Durante l’ultima missione, infatti, gli archeologi del Rijksmuseum van Oudheden di Leiden e del Museo Egizio di Torino hanno identificato il defunto che si chiamava Ry ed era un ufficiale d’armata sotto Horemheb (1319-1292 a.C.).

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Source: Friends Of Saqqara

Hisham Samir Ibrahim, assistente del ministro delle Antichità per le questioni ingegneristiche, ha annunciato che il Museo Greco-Romano di Alessandria riaprirà alla fine del 2019. Fondato nel 1892 da Giuseppe Botti, il museo è stato chiuso nel 2005 per restauro che, dopo la recente ripresa dei lavori, è al 40%. Staremo a vedere…

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Museo Greco-Romano di Alessandria, riscoperti vasi sotterrati in giardino contro i bombardamenti

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Source: MoA

Quando si dice che è possibile scavare anche nei musei, s’intende la ricerca negli archivi o nei depositi delle grandi e piccole collezioni. Questa volta, però, il termine va preso proprio alla lettera. Durante i lavori di restauro del Museo Greco-Romano di Alessandria, infatti, è stata scoperta una cachette risalente al 1939-1945 d.C. Nessun errore: il nascondiglio, scavato al centro del giardino interno dell’edificio, conservava centinaia di contenitori ceramici greco-romani, copti e islamici posizionati lì da nemmeno 80 anni. Secondo Ayman Ashmawi, capo del settore delle Antichità Egizie del Ministero delle Antichità, sarebbe stato l’archeologo britannico Alan Rowe (1891-1968), insieme agli inservienti del museo, a sotterrare i reperti per salvarli dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Poi, evidentemente, si sarà persa la memoria di questo intervento e, con essa, tutti i vasi e piatti che continuano ad uscire dagli scavi del Patio.

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Source: MoA

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Alessandria, Statua del toro Api danneggiata durante il trasporto (?)

Source: english.ahram.org.eg

Source: english.ahram.org.eg

Un altro scandalo potrebbe scuotere le alte sfere del il Ministero delle Antichità. Nei giorni scorsi, è trapelata una notizia, ancora non confermata, che metterebbe di nuovo in discussione la gestione e la conservazione delle antichità da parte delle autorità egiziane. La bellissima statua in basalto del toro Api, realizzata per il nuovo Serapeo durante l’impero di Adriano (117-138), avrebbe subito gravi danni durante il trasporto dal Museo Greco-Romano di Alessandria (num. d’inventario 3512) al Museo Marittimo dove avrebbe dovuto essere preparata per un nuovo spostamento, questa volta più lungo, verso l’Europa. La scultura, infatti, farà parte dell’esposizione itinerante “Egypt’s Sunken Secrets” che porterà a Parigi, Berlino e Londra le grandi scoperte subacquee di Franck Goddio.

Nel frattempo, è arrivata una risposta ufficiale tramite Elham Salah, direttrice del Dipartimento dei Musei del ministero, che ha smentito le accuse del gruppo Egypt’s Heritage Task Force affermando che la statua è integra e che il restauro che sta subendo, dopo il primo alla fine dell’800 e quello di una decina di anni fa, sarebbe un semplice trattamento di routine in previsione del viaggio verso la capitale francese. Le lesioni, invece, sarebbero le stesse riscontrate dopo la scoperta del 1895. Ma, dopo la figuraccia della “barba di Tutankhamon“, è difficile credere alle dichiarazioni dei funzionari dell’MSA e, inoltre, dalle foto che stanno circolando sul web (vedi in basso), sembrerebbe che le fratture siano nuove, soprattutto in corrispondenza delle zampe del toro.

Source: Ahmed Shehab

Source: Ahmed Shehab

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Furto al Museo Greco-Romano di Alessandria: arrestati 8 uomini

Oggi, ad Alessandria, la polizia egiziana ha arrestato otto uomini che avevano trafugato una cinquantina di reperti dal Museo Greco-Romano. Il furto, avvenuto domenica, è stato scoperto solo questa mattina perché mancavano i guardiani e l’impianto di videosorveglianza era disattivato. Fortunatamente, però, è stato possibile utilizzare i filmati delle telecamere di una vicina banca. La refurtiva era composta da 20 oggetti ceramici, soprattutto piccoli vasi e lucerne, 32 monete di bronzo e una statua in granito, ma non è escluso che manchi altro. Per questo, nei prossimi due giorni, verrà fatto l’inventario dei reperti che erano stati spostati nel magazzino in attesa dell’inaugurazione del museo (ormai rimandata da anni) alla fine del restauro da 1,2 milioni di euro, in gran parte finanziato dall’Italia.

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