
Source: elbalad.news
Ricorderete la grande scoperta a Souq el-Khamis – Matariya, l’antica Eliopoli – di due parti di un colosso raffigurante il faraone di XXVI dinastia Psammetico I. In particolare, il trattamento del primo frammento della statua di 8 metri aveva lasciato perplessa l’opinione pubblica, soprattutto per i metodi piuttosto bruschi della sua estrazione dal fango (era stato usato un escavatore: video) e per il mancato controllo del reperto una volta posto sull’attuale piano di calpestio. La testa, infatti, aveva ovviamente attirato l’attenzione degli abitanti locali e, in breve tempo, era diventata un’attrazione per bambini e non (immagine in alto) prima che fosse impacchettata con un’improbabile coperta di Spider-Man. Tutte queste operazioni erano state effettuate anche alla presenza del ministro delle Antichità, Khaled el-Enany; tuttavia, dopo l’uscita di polemici articoli su internet, il busto del colosso era stato sollevato in maniera più consona con delle cinghie.
Per tutti questi motivi, un mese dopo erano partite le indagini della Procura amministrativa, l’organo giuridico egiziano che controlla gli illeciti amministrativi e finanziari dei dipendenti del Governo. Ieri, il neo-eletto procuratore Rashida Fathallah ha confermato il rinvio a giudizio di tre alti funzionari del Ministero delle Antichità, accusati di gravi negligenze tecnico-scientifiche nello scavo: Mahmoud Afifi, capo del settore delle Antichità Egizie, Ayman Ashmawi, co-direttore della missione archeologica egiziano-tedesca, e il capo dell’Amministrazione centrale per i monumenti del Delta del Nilo. Per arrivare a una sentenza, è stata formata una speciale commissione scientifica formata da esperti dell’Università del Cairo e sono stati ascoltati tutti i presenti, compreso l’altro direttore della missione, Dietrich Raue (Universität Leipzig).