Articoli con tag: Punt

Tell Edfu, individuata base per le spedizioni nel deserto orientale del faraone Djedkara Isesi

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Source: MoA

A Tell Edfu, governatorato di Assuan, la missione americana diretta da Nadine Moeller e Gregory Marouard (Oriental Institute – University of Chicago) ha individuato i resti di due edifici monumentali in mattoni crudi risalenti alla fine della V dinastia. Nonostante la vicinanza – soli 20 metri – con il celebre tempio di Horus, il sito non aveva funzioni cultuali ma amministrative; si trattava, infatti, di una base logistica per le spedizioni minerarie verso il deserto orientale e di un centro di stoccaggio delle materie prime conseguentemente recuperate. I muri sono ben conservati con alzati che arrivano fino a 2 metri e, in un caso, con uno spessore di 2,5 metri. Le due costruzioni sono circondate da mura difensive e cortili in cui si effettuavano diversi tipi di attività, come la produzione di pane e birra e la fusione dei metalli.

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Source: MoA

Lo scopo di questo centro era legato alla posizione strategica della città di Behdet, punto di partenza delle vie carovaniere che univano la Valle del Nilo al Mar Rosso e al Sinai. Inoltre, si tratta della più antica frequentazione del sito finora scoperta (precedentemente ci si era fermati alla seconda metà della VI dinastia) che corrisponde al regno di Djedkara Isesi (circa 2400-2350). Il nome del faraone compare su 220 sigilli impressi sui mattoni (nella foto a sinistra, il suo nome di Horo: Djedkhau), insieme a titoli ufficiali che menzionano i sementiu, un gruppo di lavoratori specializzati nella ricerca di miniere e nelle attività estrattive. Non a caso, il re è ricordato per la sua intensa politica ‘estera’, avendo organizzato diverse spedizioni verso lo Wadi Maghara (Sinai S-O) per l’approvvigionamento di turchese e rame, Abu Simbel per la diorite, Biblo (attuale Libano) per il legname e la favolosa terra di Punt per prodotti esotici. Il ‘bottino’ di questi viaggi – conchiglie del Mar Rosso, ceramica nubiana e nuclei di rame grezzo – sono stati ritrovati nei magazzini e nelle aree aperte della struttura.

https://telledfu.uchicago.edu/news/press-release-jan-2018-submitted-dec-2017

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Source: MoA

 

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Lo studio delle mummie di babbuino collocherebbe Punt in Etiopia ed Eritrea

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Deir el Bahari (tempio funerario di Hatschepsut): scena con nave che trasporta prodotti esotici provenienti da Punt

Un nuovo studio potrebbe finalmente localizzare la leggendaria terra di Punt che, collegata, secondo le varie teorie, a Etiopia, Somalia, Yemen o Mozambico,  era il luogo dove gli Egizi si procuravano oro, incenso, lapislazzuli, avorio, ebano e animali esotici come grandi felini, pavoni, giraffe e scimmie. Proprio grazie all’analisi delle mummie di due babbuini conservati presso il British Museum, Salima Ikram (Museo Egizio del Cairo), Nathaniel Dominy e Gillian Leigh Moritz (University of California, Santa Cruz) affermano che Punt dovrebbe coincidere con l’Etiopia e l’Eritrea Orientale.

Questa conclusione è arrivata confrontando la quantità degli isotopi di ossigeno contenuti nel pelo delle mummie con quella degli esemplari moderni che vivono in ognuna delle possibili regioni identificabili con la “Terra del Dio”. Infatti, l’ossigeno tende a variare a seconda delle piogge e della composizione dell’acqua nelle piante e nei semi. In particolare, l’area più conforme ai risultati sarebbe quella attorno all’attuale città eritrea di Massawa.

Prima di gridare alla grande scoperta, però, vorrei far notare che lo studio si basa su un campione troppo limitato; due mummie (che poi in realtà si riducono a una sola, quella trovata nella Valle dei Re) non sono sufficienti. Per questo, i tre studiosi hanno già programmato di analizzare gli isotopi di stronzio contenuti nelle ossa.

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Per un aggiornamento dello studio (dicembre 2020): https://elifesciences.org/articles/60860

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