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Un anno (il 6°) di Djed Medu: le scoperte archeologiche più importanti in Egitto del 2019

EGYPT-ARCHEOLOGY-ANTIQUITIES

Source: Khaled Desouki/AFP

Ed eccoci, come ogni 29 dicembre, a celebrare il compleanno di Djed Medu e soprattutto a fare il bilancio dei più importanti eventi egittologici verificatisi durante l’anno. Il 2019, ancor più del 2018, è stato un anno caratterizzato dall’impennata mediatica raggiunta dalle missioni archeologiche egiziane che hanno spesso messo in ombra i risultati, seppur importantissimi, dei team stranieri a cui è stata concessa molta meno visibilità. Per questo, la presenza di scoperte di egittologi locali è (e lo sarà sempre di più) decisamente maggioritaria nella lista che presenterò.

Dal punto di vista del blog, è continuata l’esponenziale crescita di pubblico – nonostante il numero di articoli sia diminuito a causa di impegni lavorativi personali – e di questo non posso che ringraziarvi. In tal senso, ad esempio, la pagina Facebook “Djed Medu – Blog di Egittologia” ha da poco raggiunto e superato i 10.000 follower (se non lo avete ancora fatto, unitevi e mettete anche voi un like alla pagina per rimanere sempre aggiornati e fruire di numerosi contenuti che non trovate qui).

Piccola nota negativa, invece, è stata il passaggio di gestione editoriale del sito nationalgeographic.it che, per il lancio della nuova versione responsive ed ottimizzata per i dispositivi mobile, ha rinnovato la veste grafica e i contenuti. Quindi, per il momento, tutti i vecchi articoli, compresi i miei, non sono più disponibili, ma dovrebbero essere ripubblicati prossimamente. È un po’ un dispiacere non leggere più il mio nome su quel prestigioso sito, ma ho comunque recuperato tutti i miei pezzi e li ho messi qui sul blog raggruppandoli sotto la categoria “National Geographic” (la trovate nella colonna di destra). Ringrazio la redazione di National Geographic Magazine Italia, e in particolare Alessandra, per avermi concesso l’onore di collaborare per più di due anni con un’istituzione che da sempre è l’eccellenza nella divulgazione scientifico-culturale mondiale, un magazine che si affida solo ad esperti del settore per la redazione degli articoli, che evita facili sensazionalismi e che indica ogni volta le fonti, verificandole, delle notizie segnalate.

Ma partiamo con la carrellata delle più importanti notizie egittologiche mese per mese:

GENNAIO

immDopo oltre 10 anni di lavoro, sono terminati i restauri delle pitture della Tomba di Tutankhamon effettuati dal Getty Conservation Institute di Los Angeles. I colori sono quindi tornati al loro splendore (quasi) originario, soprattutto grazie a un nuovo trattamento delle macchioline marroni che li coprivano.

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FEBBRAIO

183334779-946895a9-297f-4894-8bed-9db200b724b3Prima, delle tante, scoperte egiziane annunciate con conferenza stampa è stata quella di due tombe, di epoca tolemaica, con oltre 40 mummie di sacerdoti a Tuna el-Gebel. Il ritrovamento segue quelli effettuati nella stessa necropoli consacrata al dio Thot nel 2017 e nel 2018.

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MARZO

55470261_2216871728358465_5526619953484005376_nIl team della New York University Epigraphical Expedition ha effettuato una scoperta che ha ridisegnato la pianta del tempio di Ramesse II ad Abido. Il nuovo ambiente reale, realizzato in mattoni crudi e lastre di calcare, si trova di fronte all’ingresso S-O.

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APRILE

5-khwys-tomb_antechamber-east-and-north-wall-photo-by-mohamed-megahed-1Aprile è stato il mese più pregno di scoperte, dal Nord all’estremo Sud dell’Egitto. Si parte dalla variopinta tomba di un funzionario di V din. a Saqqara (in foto), per poi passare alla sepoltura tolemaica piena di mummie animali a Sohag e alla più grande tomba a saff di Teve Ovest, per finire con i ritrovamenti della nuova missione milanese ad Assuan.

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MAGGIO

1352195-2A Giza, la missione diretta dal segretario generale dello SCA, Mostafa Waziry, ha individuato le tombe di due funzionari di V dinastia, Pehenuika e Nui , riutilizzate in Epoca Tarda, per la deposizione di diversi sarcofagi antropoidi che conservano ancora alla perfezione i colori e le relative mummie al loro interno.

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GIUGNO

immagineAncora a Saqqara, sempre nei pressi del complesso funerario di Djoser, la missione polacca dell’Istituto di Egittologia dell’Università di Varsavia ha scoperto una trentina di mummie di oltre 2000 anni (seppur la notizia annunciata risalga al settembre precedente).

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LUGLIO

2019_CKS_17042_0110_005(an_egyptian_brown_quartzite_head_of_the_god_amen_with_the_features_of)Grande risalto mediatico ha avuto la vendita durante un’asta Christie’s  di una testa in quarzite di Tutankhamon in forma di Amon che è stata battuta per 4 milioni di sterline. Le autorità egiziane hanno provato in tutti i modi di bloccare l’asta senza riuscirci.

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AGOSTO

67564675_2438283262883976_129881129585999872_nDopo oltre 95 anni dalla sua scoperta, uno degli ultimi oggetti del corredo funerario di Tutankhamon rimasti ancora in situ ha lasciato la Valle dei Re per essere trasportato nei laboratori del Grand Egyptian Museum. Così è iniziato il restauro del sarcofago esterno in legno dorato di Tut.

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SETTEMBRE

immagineRispetto a molte altre notizie che presento sul blog, questa sembrerebbe meno importante, ma il relativo articolo è diventato il più letto dell’anno e tra quelli più condivisi in assoluto. Nel mare di Pozzuoli, un sub ha scoperto la parte inferiore di una statua egizia naofora in granito.

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OTTOBRE

assasif-wooden-coffin-discovery-by-luxor-times-01I risultati dell’articolo appena citato sono ancora più incomprensibili se paragonati alla portata della scoperta effettuata nella necropoli tebana di el-Asasif: una cachette con ben 30 sarcofagi lignei, ancora sigillati e perfettamente conservati, risalenti all’inizio della XXII dinastia.

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NOVEMBRE

171328394-8a395aa3-2338-45f2-badd-f21dc7eccf01L’altra grande scoperta dell’anno è stata quella di un deposito di Epoca Tarda, nell’area del Bubasteion di Saqqara, con decine di mummie animali, tra cui 5 appartenti a cuccioli di leoni (identificazione confermata da radiografie), numerose statue in legno e bronzo e un grande scarabeo in pietra.

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DICEMBRE

merlin_165794211_9960cc80-2390-4a77-9d43-34e0bdc8182f-jumboL’anno si è chiuso con una ricerca che potrebbe aver messo fine a decenni di dibattito tra egittologi. I caratteristici “coni di profumo“, presenti in numerosi dipinti funerari e non solo, sono stati effettivamente individuati in due tombe di Tell el-Amarna.

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Un anno (il 5°!) di Djed Medu: le scoperte archeologiche più importanti in Egitto del 2018

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Fine anno, tempo di bilanci. A maggior ragione se cade anche l’anniversario della fondazione del blog. Ebbene sì: Djed Medu compie 5 anni!

Era il 29 dicembre 2013 quando pubblicai il primo degli 800 articoli che trovate qui, un breve sommario delle notizie più importanti uscite nel mese di inattività durante il passaggio dal vecchio blog su cui scrivevo (archeoblog di VOLO, dall’8 maggio 2012) a quello attuale.

Un lustro pieno di scoperte, mostre, pubblicazioni, clamorosi colpi di scena (vedasi l’infinita storia delle camere nascoste nella tomba di Tutankhamon), bufale eGGizie e bloopers egittologici. Un quinquennio in cui ho avuto il piacere di diventare articolista per National Geographic Italia e la possibilità di divulgare la storia e l’archeologia dell’antico Egitto anche offline grazie a conferenze, accrediti stampa, blog tour e collaborazioni varie con musei ed istituzioni culturali (Museo Egizio di Torino, Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico e Museo Civico di RoveretoPalazzo Strozzi e Museo Archeologico Nazionale di Firenze, BMTA di Paestum, Museo Archeologico Nazionale e gruppo FAI di Crotone, tourismA, Firenze Archeofilm, Festival dell’Inutile di Corigliano d’Otranto, Castello di Zumelle, ecc.).

kkkkkkColgo così l’occasione per ringraziare tutti voi che leggete le mie “parole dette” (che poi è proprio il significato del nome del blog), aficionados della prima ora e chi è capitato da queste parti solo recentemente. E non siete nemmeno così pochi visto che qualche giorno fa ho toccato – perdendo, dannazione!, l’attimo per screenshottare la cifra tonda – le 500.000 visualizzazioni. Spero che nel corso di tutto questo tempo abbiate apprezzato gli articoli proposti e che ci sia stato un miglioramento nella forma e nel contenuto. Dal canto mio, mi impegnerò a mantenere il più possibile la frequenza di pubblicazione e a portarvi le ultime notizie, sempre verificate e appofondite che non si limitino alla traduzione dei comunicati stampa. Fra l’altro, per chi non lo sapesse, potete trovare altri tipi di contenuti, ovviamente a tema egittologico, sui miei social: Facebook, Instagram e Twitter. Infine, ringrazio anche tutte le persone che hanno prestato tempo e conoscenza per scrivere guest post per Djed Medu.

Detto questo, passiamo a raccontare l’anno che sta per finire. Il 2018 è stato caratterizzato da un’intensificazione dell’attività archeologica egiziana e della diffusione mediatica dei relativi risultati. Ma tra i tanti ritrovamenti, importanti o visibilmente spettacolari, gli articoli più letti sul mio blog sono stati quelli concernenti la scoperta, l’apertura e lo studio del contenuto dell’ormai celebre sarcofago nero di Alessandria che, nonostante le attese, ha rivelato solo una brodaglia di liquami, ossa di tre individui e tre piccole placche d’oro (foto in alto). Un successo simile è derivato da una strana commistione tra interesse dei giornali, curiosità popolare, luoghi comuni e superstizione. In realtà, l’anno ha regalato molto di più. Ecco la lista dei principali eventi egittologici mese per mese:

GENNAIO

fcarrionmolinaIl 2018 si è aperto senza scoperte particolarmente eclatanti. L’evento più rilevante è stato la conclusione del megatrasloco del colosso di Ramesse II, in origine a Ramses Square, verso il Grand Egyptian Museum. Lo spostamento della statua, alta 11 metri e pesante 83 tonnellate, è stato effettuato in diretta TV, nel solco della recente e costante promozione pubblicitaria a favore del nuovo museo.

FEBBRAIO

113007709-ced24bc7-a42d-47d6-badb-01f6d6646c86Seguendo la tradizione iniziata nel 2017, il Ministero delle Antichità ha continuato ad annunciare le principali scoperte con conferenze stampa in pompa magna. Come il ritrovamento a Tuna el-Gebel di una necropoli (8 tombe e diversi pozzi funerari) in cui si trovavano oltre 40 sarcofagi di sacerdoti di Thot (approfondimento su National Geographic).

MARZO

114420864-9c8992d5-339f-4f1d-b28a-11fd69fba1bbUno studio agli infrarossi effettuato su due mummie predinastiche conservate presso il British Museum ha individuato le tracce dei più antichi tatuaggi figurativi al mondo (Naqada II, tra il 3351 e il 3017 a.C.). Il famoso Ginger (“Uomo A di Gebelein”) presenta un uro e una capra berbera sul braccio destro; la cosiddetta “Donna di Gebelein”, invece, 4 motivi ad “S” su una spalla e forse un bastone rituale sul braccio.

APRILE

100943816-17ecaffd-8f9a-45c8-8d37-71ef5b543dbdDoppia scoperta per Aprile con una rara testa di Marco Aurelio ritrovata fortuitamente durante i lavori di abbassamento della falda freatica a Kom Ombo (articolo NG) e il podio cermoniale per il giubileo di Ramesse II individuato a Eliopoli dalla missione dell’ex ministro delle Antichità Mamdouh el-Damaty.

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MAGGIO

32072966_1772518269460482_1866311672642142208_nEnnesima puntata della soap Tutfertiti con colpo di scena finale (si spera): nella tomba di Tutankhamon non c’è nessuna camera nascosta! Il team italiano diretto da Franco Porcelli (Politecnico di Torino) ha reso noti gli esiti della terza mandata di prospezioni al georadar effettuate a gennaio che hanno messo fine alla questione non avendo rilevato alcun vuoto dietro le pareti nord e ovest della camera funeraria.

GIUGNO

36189165_1827775780601397_4158860542598971392_nLa necropoli di el-Asasif, come si vedrà soprattutto nei mesi successivi, è stata con Saqqara il sito protagonista dell’anno. Ma già per giugno va segnalata la scoperta nella già nota tomba di Karabasken (TT391) di 4 vasi canopi in calcite riposti in una fossa quadrangolare scavata nel pavimento.

LUGLIO

001808838-de6b8d1f-8739-407f-b294-a30ff4844eb0Anche se l’attenzione mediatica si è concentrata tutta sul sarcofago nero di Alessandria, la scoperta del mese – forse dell’anno – è stata quella a Saqqara di un laboratorio d’imbalsamazione, una cachette con gli attrezzi utilizzati nel trattamento dei cadaveri, un pozzo funerario e oltre 35 mummie di XXVI dinastia. Tra i reperti del corredo, spicca una rarissima maschera funeraria in argento.

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AGOSTO

ac-2018-02535h_0001Ancora Saqqara ma con i risultati di uno studio portato avanti dall’Università di Catania che è riuscito a stabilire l’età del più antico formaggio solido conosciuto: ben 3200 anni! Altre analisi scientifiche, realizzate sulla mummia predinastica del Museo Egizio di Torino, avrebbero stabilito che l’imbalsamazione sarebbe stata praticata volutamente già intorno al 3600 a.C.

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SETTEMBRE 

2018-636727046374386457-438Tra i tanti ritrovamenti fortuiti che in questi anni stanno venendo dal cantiere di Kom Ombo, quello della sfinge tolemaica è stato il più apprezzato dai lettori, sia per lo stato perfetto di conservazione che, forse, per l’espressività del volto. Altro evento da ricordare, purtroppo, è stato il devastante incendio che ha distrutto il Museo Nazionale di Rio de Janeiro e la più grande collezione egizia del Sud America.

OTTOBRE

110938065-5a7b8a20-c8cd-4b51-8b0e-45839fe30422Ad Abusir, la storica missione ceca di Miroslav Barta ha individuato la tomba di Kairis (approfondimento su NG), alto funzionario della V dinastia che poteva fregiarsi di importanti titoli, come “Custode del Segreto della Casa del Mattino”, che lo legavano strettamente al faraone. Del defunto si è conservata anche una statua in granito rosa.

NOVEMBRE

222715984-165d114e-9f2d-4bf5-8404-2f28c4b0b1e1Tanta roba! Anche se di queste scoperte si vociferava almeno da settembre. Partiamo da Saqqara con una serie di tombe riutizzate in Epoca Tarda per la deposizione di mummie animali: gatti, coccodrilli, serpenti e addirittura scarabei. Passiamo poi a el-Asasif con ben quattro sarcofagi: due di Epoca Tarda ritrovati dagli egiziani e due dell’inizio XVIII din. aperti in diretta dalla missione francese.

DICEMBRE

DufHAqFWsAAjlfPL’anno si è chiuso alla grande per gli archeologi egiziani con la scoperta a Saqqara della tomba di un sacerdote di V dinastia. Le spettacolari decorazioni parietali hanno spinto Mostafa Waziry a definirla la tomba più bella ritrovata nel 2018.

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